domenica 27 dicembre 2009
RAPE BIANCHE SPADELLATE
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CONTORNI,
RICETTE VELOCI,
SENZA GLUTINE,
SENZA LATTE
Ho scoperto questo ortaggio solo da pochi anni. La rapa è una buona fonte di vitamina C e di potassio, le foglie inoltre sono anche ricche di vitamine A e B, oltre che di magnesio.
Così cucinate le preparo spesso utilizzandole come contorno.
Solo un consiglio: occhio all'indice glicemico che in questo ortaggio è molto alto, soprattutto se cotto! Quindi se dovete fare i conti con la glicemia... sfogliate altre ricette e cambiate tipo di contorno.
INGREDIENTI per 4 persone:
3 rape di media dimensione, con tutte le foglie
1 peperoncino
1 spicchio di aglio
olio extravergine e sale
PREPARAZIONE:
Appena prima di cucinarle prendo le rape, le lavo bene sotto l'acqua e tolgo le foglie (senza buttarle).
Se sono belle sode e non rovinate le strofino bene con una spazzola, altrimenti le sbuccio (hanno una buccia molto sottile). Pulisco le foglie buttando quelle più rovinate, le lavo bene e le taglio in 2 o 3 pezzi, a seconda di quanto sono grandi. I gambi più coriacei li butto. Comincio a tagliare le rape, prima a spicchi, poi tagliando questi a metà.
Nel frattempo metto a scaldare in una padella grande un po' di olio con l'aglio ed il peperoncino. Quando cominciano a sfrigolare aggiungo le rape a pezzi, e dopo 10 minuti anche le foglie.
Cuocio per altri 10 minuti con il coperchio e se si asciugano troppo aggiungo poca acqua per far terminare la cottura. Regolo di sale e metto subito nei piatti.
RIFLESSIONI:
La rapa si può consumare cruda o cotta. Scegliete le rape di piccole o medie dimensioni non rovinate. Diffidate di quelle che non hanno le foglie attaccate, molto probabilmente le hanno tolte perchè ormai non più fresche. Devono avere le foglie belle verdi e croccanti, non giallastre o morbide.
Se volete conservarle nel congelatore, sbollentatele prima due minuti. Oppure riducetela in purea.
mercoledì 23 dicembre 2009
CREMA DI CAVOLFIORE CON RICOTTA - dai 7 mesi
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SVEZZAMENTO
INGREDIENTI:
150 gr di cavololfiore verde
70 gr di ricotta
1 cucchiaio di farina di riso (facoltativo)
olio extravergine
PREPARAZIONE:
Pulire il cavolo e tagliarlo in piccoli pezzi. Mettetelo a cuocere in un piccolo pentolino con poca acqua. A cottura ultimata (circa 15 minuti) frullate il tutto; se serve aggiungete poca acqua o brodo (la quantità di acqua varia a seconda della densità desiderata.)
Lasciatelo intiepidire, poi aggiungete la ricotta e schiacciatela nel composto con una forchetta. Se dovesse risultare troppo liquido potete addensare con un cucchiaio di farina di riso, rendendo questo piatto ancora più ricco.
Un giro d'olio extravergine e la pappa è pronta.
CONSIDERAZIONI:
Questo piatto invernale è un vero e proprio toccasana. Il cavolfiore è ricco di potassio e sali minerali. Inoltre grazie all'alto contenuto di clorofilla è molto utilizzato per curare l'anemia.
E' un piatto molto digeribile, che fa bene a tutta la famiglia. Approfittatene!
lunedì 21 dicembre 2009
VORREI... VORREI... UN FELICE NATALE
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FUORI TEMA
E' un po' che penso ai piatti da preparare per le Feste che si stanno rapidamente avvicinando.
Da qualche giorno mi frullano per la testa mille piatti: ricchi, elaborati, buonissimi , estrosi, tradizionali...
Vedendo i vari foodblog, poi, mi veniva l'acquolina in bocca vedendo di tutto e di più.
Non riuscivo a decidermi, e cercavo aiuto da mia figlia Gaia, tre anni fra due mesi.
Io: Gaia, tra qualche giorno faremo una festa grande e staremo in compagnia di tante persone, che cosa ti piacerebbe mangiare? I cannelloni? I tortellini? Un bel risotto con tanto pesce? Una zuppa?
Gaia: mamma, pe la petta (per la festa) voio una totta (torta) grande, con tanto coccolato!
Inutile rassicurarla sulla torta, io continuavo ogni giorno a fare la stessa domanda, variando i tipi di piatti, ma la sua risposta era sempre quella. Vorrebbe una torta, e questo per lei basta a fare "la petta"...
Intanto io continuavo a scervellarmi con tutto quello che mi passava per la testa...
Ci ho messo un po' per capirlo, per rendermi conto che quello che volevo più di tutti era la felicità di mia figlia, che continua a chiedere la mia presenza costantemente, dopo la nascita di Fiore.
Allora ho capito che sarebbe stata una vera e propria cattiveria chiedere a Gaia e Fiore di lasciar in pace la mamma i giorni prima di Natale, con la scusa che doveva preparare "pe la petta". Che festa è se le bambine non hanno la mamma vicino? O peggio hanno vicino una mamma stressata perché deve correre da sola in casa per cucinare ed ha la testa da un'altra parte?
Eh no, proprio non me la sento.. non è quello che vorrei. Così, con un bel sorriso ho detto a Gaia che questi giorni in cui l'asilo è chiuso ed il papà sarà impegnato molto con il lavoro, per la felicità di tutti la mamma starà a disposizione delle bimbe "birbe" per continuare a leggere, ballare, cantare, impastare il pane, colorare, riprendere i giochi che Macs ruba di nascosto... e prima che vengano gli ospiti prepareremo insieme una grande torta al cioccolato per festeggiare.
E' il primo Natale che festeggiamo insieme a Fiore e preferisco stare tranquilla in questi giorni godendomi i due regali più belli che la vita mi ha dato.
Questo è il primo Natale per la mia nuova famiglia al completo.
In questo periodo, quindi, continuerete a vedere i piatti che cucino in casa più o meno tutti i giorni, senza preparazioni "in tema" con il Natale.
Di sicuro mangeremo tante cose buone, ma non saranno cucinate da me, almeno non tutte.
Cercherò di comprare cose già preparate, come i tortellini per il pranzo di Natale. A fare un buon brodo, poi non ci vorrà molto, e una volta "messo sù" potrò continuare a godermi le mie due belle bimbe.
A tutti voi che passate da qui, auguro di passare come me un Felice Natale avvolti dal calore delle persone più care.
Da qualche giorno mi frullano per la testa mille piatti: ricchi, elaborati, buonissimi , estrosi, tradizionali...
Vedendo i vari foodblog, poi, mi veniva l'acquolina in bocca vedendo di tutto e di più.
Non riuscivo a decidermi, e cercavo aiuto da mia figlia Gaia, tre anni fra due mesi.
Io: Gaia, tra qualche giorno faremo una festa grande e staremo in compagnia di tante persone, che cosa ti piacerebbe mangiare? I cannelloni? I tortellini? Un bel risotto con tanto pesce? Una zuppa?
Gaia: mamma, pe la petta (per la festa) voio una totta (torta) grande, con tanto coccolato!
Inutile rassicurarla sulla torta, io continuavo ogni giorno a fare la stessa domanda, variando i tipi di piatti, ma la sua risposta era sempre quella. Vorrebbe una torta, e questo per lei basta a fare "la petta"...
Intanto io continuavo a scervellarmi con tutto quello che mi passava per la testa...
Ci ho messo un po' per capirlo, per rendermi conto che quello che volevo più di tutti era la felicità di mia figlia, che continua a chiedere la mia presenza costantemente, dopo la nascita di Fiore.
Allora ho capito che sarebbe stata una vera e propria cattiveria chiedere a Gaia e Fiore di lasciar in pace la mamma i giorni prima di Natale, con la scusa che doveva preparare "pe la petta". Che festa è se le bambine non hanno la mamma vicino? O peggio hanno vicino una mamma stressata perché deve correre da sola in casa per cucinare ed ha la testa da un'altra parte?
Eh no, proprio non me la sento.. non è quello che vorrei. Così, con un bel sorriso ho detto a Gaia che questi giorni in cui l'asilo è chiuso ed il papà sarà impegnato molto con il lavoro, per la felicità di tutti la mamma starà a disposizione delle bimbe "birbe" per continuare a leggere, ballare, cantare, impastare il pane, colorare, riprendere i giochi che Macs ruba di nascosto... e prima che vengano gli ospiti prepareremo insieme una grande torta al cioccolato per festeggiare.
E' il primo Natale che festeggiamo insieme a Fiore e preferisco stare tranquilla in questi giorni godendomi i due regali più belli che la vita mi ha dato.
Questo è il primo Natale per la mia nuova famiglia al completo.
In questo periodo, quindi, continuerete a vedere i piatti che cucino in casa più o meno tutti i giorni, senza preparazioni "in tema" con il Natale.
Di sicuro mangeremo tante cose buone, ma non saranno cucinate da me, almeno non tutte.
Cercherò di comprare cose già preparate, come i tortellini per il pranzo di Natale. A fare un buon brodo, poi non ci vorrà molto, e una volta "messo sù" potrò continuare a godermi le mie due belle bimbe.
venerdì 18 dicembre 2009
CHE CAVOLO PREPARO STASERA? (Seconda parte)
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SECONDI,
SENZA GLUTINE
Qualche tempo fa eravamo io e Paola, mia carissima amica, in giro a cercare funghi (si, io li vedo e lei mi dice se sono commestibili), e tra un pettegolezzo e l'altro è uscita fuori la classica domanda... ( e mica me lo chiedo solo io!!!): Che cavolo preparo stasera?!?!?
P.: Ho un cavolo verza in frigo... che potrei fare?
Io: Beh, non so...io lo faccio ripassato in padella con il pomodoro...
P.: E perché, un bello sformato? Che ci metti tu nello sformato?
Io: Mah che ne so... un uovo, pane grattato...
P.: Sissì, faccio uno sformato e ci metto lo Speck, poi ho della Fontina...
... e da qui è nata questa sua ricetta: lo sformato di cavolo verza.
Finalmente l'ho provata anche io, dopo aver sentito altre persone (fortunate) che sono andate a cena da lei e ne parlavano tanto bene!
INGREDIENTI per 4 persone:
1 Kg di cavolo verza (detto anche cavolo riccio)
100 gr di Fontina (va bene anche Emmentaler o Gauda)
80 gr di Speck
1 uovo
1 spicchio di aglio
poco burro
PREPARAZIONE:
Ho pulito il cavolo verza e l'ho tagliato a listarelle, togliendo il costone centrale più duro. L'ho cotto al vapore per 20 minuti (potete anche sbollentarlo) e l'ho ripassato in padella con poco olio, aglio, peperoncino e lo speck. A cottura quasi ultimata ho spento il fuoco ed ho lasciato intiepidire.
A questo punto ho incorporato l'uovo con il formaggio tagliato a dadini, amalgamando il tutto.
Ho imburrato una teglia di dimensioni 20x22 cm e ci ho versato dentro il composto.
Ho cotto in forno a 180° per 20 minuti, con forno statico nella parte centrale.
RIFLESSIONI:
Devo dire che non avevo mai provato questo tipo di verza con uno sformato. A noi è piaciuto tanto ed anche la piccola Gaia ha voluto la sua porzione. Io ho aggiunto del sale, senza pensare che lo speck e la fontina erano già saporiti, così mi è venuto un po' salato. Magari voi non mettetene o almeno assaggiate prima.
Brava "zia" Paola, a quando la prossima raccolta di funghi?
P.: Ho un cavolo verza in frigo... che potrei fare?
Io: Beh, non so...io lo faccio ripassato in padella con il pomodoro...
P.: E perché, un bello sformato? Che ci metti tu nello sformato?
Io: Mah che ne so... un uovo, pane grattato...
P.: Sissì, faccio uno sformato e ci metto lo Speck, poi ho della Fontina...
... e da qui è nata questa sua ricetta: lo sformato di cavolo verza.
Finalmente l'ho provata anche io, dopo aver sentito altre persone (fortunate) che sono andate a cena da lei e ne parlavano tanto bene!
INGREDIENTI per 4 persone:
1 Kg di cavolo verza (detto anche cavolo riccio)
100 gr di Fontina (va bene anche Emmentaler o Gauda)
80 gr di Speck
1 uovo
1 spicchio di aglio
poco burro
PREPARAZIONE:
Ho pulito il cavolo verza e l'ho tagliato a listarelle, togliendo il costone centrale più duro. L'ho cotto al vapore per 20 minuti (potete anche sbollentarlo) e l'ho ripassato in padella con poco olio, aglio, peperoncino e lo speck. A cottura quasi ultimata ho spento il fuoco ed ho lasciato intiepidire.
A questo punto ho incorporato l'uovo con il formaggio tagliato a dadini, amalgamando il tutto.
Ho imburrato una teglia di dimensioni 20x22 cm e ci ho versato dentro il composto.
Ho cotto in forno a 180° per 20 minuti, con forno statico nella parte centrale.
RIFLESSIONI:
Devo dire che non avevo mai provato questo tipo di verza con uno sformato. A noi è piaciuto tanto ed anche la piccola Gaia ha voluto la sua porzione. Io ho aggiunto del sale, senza pensare che lo speck e la fontina erano già saporiti, così mi è venuto un po' salato. Magari voi non mettetene o almeno assaggiate prima.
Brava "zia" Paola, a quando la prossima raccolta di funghi?
martedì 15 dicembre 2009
DOLCETTI AL COCCO (seconda versione)
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DOLCI,
PER BAMBINI,
SENZA GLUTINE,
SENZA LATTE
Con questo impasto, si possono formare delle palline compattandole a mano, senza l'utilizzo di nient'altro.
Sono cresciuta con questa ricetta, chiedevo a mia madre di prepararli ad ogni mio compleanno. Oggi li preparo per le mie bimbe; ve la riporto così com'è.
INGREDIENTI:
250 gr di farina di cocco
200 gr di zucchero
4 albumi (a temperatura ambiente)
PREPARAZIONE:
Montare a neve gli albumi d'uovo con un pizzico di sale. Aggiungere un po' alla volta lo zucchero e la farina mescolando a mano, delicatamente.
Prendere un cucchiaio di impasto e compattarlo bene, dando la forma di una pallina. Sistemare tutti i dolcetti su un tappetino di silicone (oppure in una teglia con la carta forno).
Cuocere a 140° per 15 minuti, con forno ventilato. Sono cotti quando cominciano a prendere colore. Lasciateli asciugare su una gratella (oppure girateli sottosopra) e mangiateli!
RIFLESSIONI:
Questi biscotti si conservano per diversi giorni. Io li metto su un vassoio coprendoli con un tovagliolo. Rimangono consistenti fuori e morbidi dentro... una vera goduria! Con queste dosi faccio circa 30 biscotti (dipende dalla grandezza).
Raffaella, prova a fare questi e sicuramente farai felici tutti in casa!
sabato 12 dicembre 2009
CHE CAVOLO PREPARO STASERA? (Prima parte)
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PER BAMBINI,
SECONDI,
SENZA GLUTINE
Lo sformato di cavolfiore è stata la risposta!
INGREDIENTI per 9 persone:
2,5 Kg di cavolo verde (cavolfiore)
2 salsicce
2 spicchi di aglio
1 peperoncino
2 uova
80 gr di pecorino (60+20)
burro
PREPARAZIONE:
Pulisco il cavolfiore e lo taglio a pezzi. Lo cuocio al vapore per 20 minuti circa. Nel frattempo in una grande padella scaldo l'olio con l'aglio ed il peperoncino per pochi minuti. Quando l'olio si è insaporito butto via l'aglio ed il peperoncino (se a voi piacciono potete lasciarli) e aggiungo le salsicce a pezzi. Cuocio per 7-8 minuti e poi metto il cavolo cotto al vapore. Con un mestolo di legno schiaccio il tutto per fare piccoli pezzi (io preferisco non frullare, altrimenti diventa una crema). Aggiungo il sale e cuocio per 5 minuti. Lascio intiepidire e aggiungo le uova con il pecorino (60 gr); se le aggiungete subito si cuociono, quindi aspettate un poco. Trasferisco il tutto in una teglia 21x25 cm, precedentemente imburrata e sull'ultimo strato aggiungo ancora un po' di pecorino grattato. Cuocio nel forno a 180 per 15 minuti nella parte bassa del forno (non l'ultima posizione), poi ancora 5 minuti nella parte alta con il grill.
RIFLESSIONI:
Se non avete problemi di intolleranza al glutine, potete cospargere nella teglia del pane grattato dopo averla imburrata, e spolverare nuovamente sul composto altro pane grattato (al posto del pecorino) con i fiocchetti di burro, prima di infornare. In questo modo si formerà una sottile crosticina, come nella foto.
mercoledì 9 dicembre 2009
CREMA DI BANANA E MANDARINO - dai 7 mesi
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SVEZZAMENTO
Con l'avvicinarsi dell'inverno ecco che spuntano sul banco della frutta anche i mandarini. Noi ne mangiamo sempre in gran quantità, dal più grande alla più piccola... ecco come:
INGREDIENTI:
1 banana
2 mandarini
PREPARAZIONE:
Sbucciate la banana a e mettetela in un piatto. Schiacciatela con una forchetta e quando sarà ridotta in purea aggiungete il succo dei mandarini spremuti. Amalgamate bene il tutto e servitelo ai vostri bimbi! Vedrete, andranno matti per questa merenda molto profumata!
RIFLESSIONI:
Se desiderate una crema più omogenea e senza grumi passate la banana sul grattamela.
Spesso sostituisco il mandarino con succo di arancio o pompelmo, ed è sempre una merenda gradita!
domenica 6 dicembre 2009
SUGO CON IL TONNO
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PASTA SECCA E PASTA FATTA IN CASA,
PRIMI,
SALSE SUGHI E CONDIMENTI,
SENZA GLUTINE,
SENZA LATTE
Sugo semplice e molto apprezzato in casa, da grandi e piccini, soprattutto con gli spaghetti.
INGREDIENTI per 6 persone:
700 gr di pomodori pelati (va bene anche la passata di pomodoro)
160 gr di tonno in scatola
2 spicchi di aglio
3-4 rametti di prezzemolo
sale
olio extravergine
PREPARAZIONE:
In una padella grande mettere un po' di olio. Quando è caldo aggiungere l'aglio tritato finemente (se non vi piace mettetelo intero, così potrete toglierlo). Lasciar cuocere per un minuto, non deve prendere colore.
A questo punto aggiungete il pomodoro e lasciate cuocere per 15 minuti coperto. Salate e aggiungete metà del prezzemolo tritato.
Schiacciare i pelati con la forchetta e aggiungete il tonno. Cuocete ancora per 5 minuti ed il vostro sugo è pronto. Prima di servire spolverate ancora con il prezzemolo rimanente.
Noi lo preferiamo con la pasta, e la "scarpetta" con il pane a fine pasto è d'obbligo!
mercoledì 2 dicembre 2009
LASAGNE... MESSICANE!
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PIATTI UNICI
Poco tempo fa avevo visto queste specie di "lasagne" sul sito di Natalia (si, sempre lei... prima o poi mi chiederà i diritti di autore!), e me ne sono subito innamorata.
Non potendo realizzare però la sua ricetta con il pomodoro (causa intolleranze momentanee), ho ripiegato su una "versione in bianco". Ci sarebbe voluta la besciamella, ma a mio marito non piace... così...
INGREDIENTI per 6-8 persone:
8 tortillas già pronte (una confezione)
1 scatola di fagioli rossi messicani (400 gr)
140 gr di mais sgocciolato
1 peperone rosso
1 cipolla
300 gr di carne macinata
200 ml di panna da cucina (se avete la besciamella secondo me viene ancora meglio!)
qualche cucchiaio di latte
5 fette di mozzarella
PREPARAZIONE:
Ho pulito e tagliato a listarelle il peperone, saltandolo in padella con poco olio e sale. A fine cottura (devono rimanere "croccanti") ho aggiunto il mais ed ho lasciato insaporire altri due minuti.
A parte ho imbiondito una cipolla in olio extravergine, poi ho aggiunto la carne macinata cuocendola per 5 minuti a fuoco vivace, mescolando sempre. Ho abbassato la fiamma ed ho fatto cuocere altri 5 minuti, dopodichè ho aggiunto i fagioli sgocciolati. Ho salato ed ho lasciato intiepidire.
Quando i fagioli con la carne non erano più molto caldi ho aggiunto la panna e circa 5 cucchiai di latte, mescolando il tutto.
Ho preso una teglia rotonda dai bordi alti (ci vorrebbe dello stesso diametro delle tortillas), ho messo poco burro sul fondo ed ho cominciato con gli strati: su ogni tortilla un ripieno diverso. Quindi cominciando con una tortilla ho messo sopra il peperone con il mais, poi altra tortilla, poi carne e fagioli, e via di seguito. Sull'ultima ho messo un foglio di alluminio prima di infornare, per non farla seccare troppo.
Ho infornato a 180° a forno statico nella parte centrale del forno, per 15 minuti, poi ho tolto l'alluminio, ho aggiunto qualche fetta di mozzarella ed ho rinfornato per altri 5 minuti.
CONSIDERAZIONI:
Non avrei mai pensato alle tortillas come alle lasagne, per noi è stata una piacevole scoperta!
Questo piatto è veramente ricco, c'è proprio di tutto dentro; e se avanza il giorno dopo è ancora più buono.
Grazie ancora Natalia, anche per questa ricetta!
Non potendo realizzare però la sua ricetta con il pomodoro (causa intolleranze momentanee), ho ripiegato su una "versione in bianco". Ci sarebbe voluta la besciamella, ma a mio marito non piace... così...
INGREDIENTI per 6-8 persone:
8 tortillas già pronte (una confezione)
1 scatola di fagioli rossi messicani (400 gr)
140 gr di mais sgocciolato
1 peperone rosso
1 cipolla
300 gr di carne macinata
200 ml di panna da cucina (se avete la besciamella secondo me viene ancora meglio!)
qualche cucchiaio di latte
5 fette di mozzarella
PREPARAZIONE:
Ho pulito e tagliato a listarelle il peperone, saltandolo in padella con poco olio e sale. A fine cottura (devono rimanere "croccanti") ho aggiunto il mais ed ho lasciato insaporire altri due minuti.
A parte ho imbiondito una cipolla in olio extravergine, poi ho aggiunto la carne macinata cuocendola per 5 minuti a fuoco vivace, mescolando sempre. Ho abbassato la fiamma ed ho fatto cuocere altri 5 minuti, dopodichè ho aggiunto i fagioli sgocciolati. Ho salato ed ho lasciato intiepidire.
Quando i fagioli con la carne non erano più molto caldi ho aggiunto la panna e circa 5 cucchiai di latte, mescolando il tutto.
Ho preso una teglia rotonda dai bordi alti (ci vorrebbe dello stesso diametro delle tortillas), ho messo poco burro sul fondo ed ho cominciato con gli strati: su ogni tortilla un ripieno diverso. Quindi cominciando con una tortilla ho messo sopra il peperone con il mais, poi altra tortilla, poi carne e fagioli, e via di seguito. Sull'ultima ho messo un foglio di alluminio prima di infornare, per non farla seccare troppo.
Ho infornato a 180° a forno statico nella parte centrale del forno, per 15 minuti, poi ho tolto l'alluminio, ho aggiunto qualche fetta di mozzarella ed ho rinfornato per altri 5 minuti.
CONSIDERAZIONI:
Non avrei mai pensato alle tortillas come alle lasagne, per noi è stata una piacevole scoperta!
Questo piatto è veramente ricco, c'è proprio di tutto dentro; e se avanza il giorno dopo è ancora più buono.
Grazie ancora Natalia, anche per questa ricetta!
lunedì 30 novembre 2009
PUREA DI GUAJABA (O GUAVA) - dai 9 mesi
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SVEZZAMENTO
INGREDIENTI:
1 guajaba
PREPARAZIONE:
Questo frutto si mangia tutto, quindi dividete la guajaba in due parti e strofinatela sul grattamela. Se il vostro bimbo non ha problemi a mangiare i semini dateglielo direttamente, anche se la maggior parte dei semi rimarrà attaccata sui "dentini" del grattamela.
Se non volete i semini, allora potete passare il tutto in un passino a maglie larghe.
RIFLESSIONI:
Se volete proporre questo frutto prima dei 9 mesi, fatelo a pezzi, inseritelo in un frullatore e aggiungete acqua fino ad ottenere la densità desiderata. Passate il composto al passino e proponetelo a vostro figlio.
Se siete così fortunati da incontrare questo frutto nei negozi potete riconoscere i frutti maturi dal buon odore che emanano; inoltre il frutto deve "cedere" ad una leggera pressione delle dita.
Riconoscerete un frutto acerbo perchè assaggiandolo risulta astringente (quindi immangiabile), se invece ha oltrepassato il giusto grado di maturazione ha un'odore cattivo. All'interno possono essere bianchi, rosa o rossi. Anche la buccia ha colori variabili sal bianco, al giallo al verde; dipende dalla varietà.
mercoledì 25 novembre 2009
I VULCANI DI NATALIA... LA MERENDA PIU' BUONA CHE CI SIA!
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DOLCI,
PER BAMBINI
Dopo aver letto che il suo impasto era poco dolce, ho subito pensato ad una merendina per Gaia... e allora...
La sua ricetta la trovate qui, e la riporto anche di seguito per comodità:
INGREDIENTI per 6 stampini:
180 gr di farina
125 gr di yogurt bianco (1 barattolino)
80 di burro morbido
60 gr di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
crema a piacere per farcire
PREPARAZIONE:
In una terrina ho lavorato il burro con lo zucchero, poi ho aggiunto l'uovo, lo yogurt ed il latte. Infine la farina con il lievito.
Ho messo due cucchiai abbondanti in ogni formina di silicone ed ho cotto in forno a 180° per 20 minuti, in modalità statica al centro, controllando la cottura con uno stecchino. Pochi minuti dopo essere usciti dal forno, si sformano praticamente da soli. Se non avete queste comode formine potete imburrare ed infarinare degli stampini di alluminio.
RIFLESSIONI:
Questo impasto è poco dolce, quindi è ottimo per chi non vuole sentirsi troppo "in colpa". Oppure potete fare come me e farcirlo con la nutella... con la scusa che "tanto è leggero"... no comment!
Per le bimbe una versione più ad hoc: marmellata di castagne fatta in casa e crema di banana (si schiaccia un pezzetto di banana con una forchetta), e la merenda è pronta!
lunedì 23 novembre 2009
BATIDA DE GUAJABA (O GUAVA)
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RICETTE VELOCI,
SENZA GLUTINE,
VARIE
INGREDIENTI per 4-5 persone:
6 frutti di guajaba maturi
2 bicchieri di latte circa
2 cucchiai di zucchero bianco
5-6 cubetti di ghiaccio
un pizzico di sale
PREPARAZIONE:
Tagliare a pezzi i frutti e metterli nel frullatore insieme a tutti gli altri ingredienti. La batida non deve essere troppo liquida, quindi regolatevi con la quantità di latte. Se la preferite più liquida aggiungetene ancora un poco. Anche lo zucchero è "al gusto" (ma non troppo dolce). Assaggiate di tanto in tanto e dosate anche quello. Quando avtrete raggiunto la densità ed il sapore che vi piace, passate tutto al setaccio e servitelo nei bicchieri.
Se avanza e volete metterlo in frigo, ricordate di versarlo prima nelle formine da budino, infatti questo frutto contiene molta pectina e potrete sformare dei deliziosi budini da mangiare al cucchiaio (circa 5-6 ore dopo).
RIFLESSIONI:
Purtroppo mi hanno detto che in Italia non arriva questo frutto, ma se voi sapete che in qualche catena di negozi viene importato fatemelo sapere.
Appartiene alla famiglia delle Mirtacee (come anche la cannella, la noce moscata, i chiodi di garofano e l'eucalipto). I frutti maturi si riconoscono al tatto, non devono essere troppo duri, nè troppo molli. Il colore della buccia non è indicativo, può variare bianca, gialla, rossa o verde. Il profumo deve essere intenso e molto gradevole (inconfondibile, se lo avete sentito anche solo una volta). Se è acerbo è immangiabile, perché astringente.
Potete usarlo anche da aggiungere alle macedonie (ottimo anche solo con la papaja e l'ananas, sperimentato!).
Può essere usato per preparare confetture (ho assaggiato quella comprata, buona anche se molto dolce) e gelatine, insomma è un frutto davvero versatile!
E' ricca di vitamina C e di potassio.
Ah, dimenticavo... se ve ne innamorate non fate come me che ne mangiate a quintali... ho saputo solo dopo che questi frutti sono lassativi! ;-)
sabato 21 novembre 2009
SVEZZAMENTO - DUE PAROLE PRIMA DI INIZIARE
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SVEZZAMENTO
Ho pensato di scrivere questo post in seguito ad alcune mail ricevute, dove mi veniva chiesto il perchè io indicavo l'introduzione di un certo alimento prima di un altro, rispetto alle indicazioni fornite dai vari pediatri; inoltre alcuni mi hanno chiesto se uso schemi di svezzamento, oppure quante volte dar da mangiare la carne in una settimana, solo a pranzo, o anche a cena, se tutti i giorni o a giorni alterni...
Innanzitutto vorrei chiarire che le norme per l'introduzione degli alimenti cambiano da un pediatra all'altro in Italia. Quindi c'è quello che ci dice di iniziare con il coniglio, quello che dice con il vitello e quello con il pollo. C'è chi dice di iniziare lo svezzamento prima possibile altrimenti "non si abitua ai sapori", o per qualche altro motivo assurdo, quando non è motivato da intolleranze o allergie già certificate. Chi dice di iniziare con i liofilizzati e chi dice di cominciare direttamente con gli omogeneizzati.
Nel resto dell'Europa lo svezzamento è radicalmente e ripeto RADICALMENTE diverso da quello italiano.
Quando sono stata in Germania un paio di mesi fa, ho fatto un giro nei negozi della catena DM (si, perchè in Germania non troverete mai cose da mangiare in farmacia, neanche per i neonati), per vedere che cosa c'era in giro e... la nota marca di omogeneizzati della HIPP offre vasetti, consigliati dal quarto mese, con gli spaghetti alla bolognese (si, proprio loro, avete visto bene) o le penne con zucchine e pomodoro, che da noi si introduce molto più tardi.
Per non parlare poi della merendina del nostro pupo (sempre dal quarto mese) con i lamponi, le fragole, l'uva; oppure con l'ananas e le pesche (per noi italiani altamente allergizzanti, da non dare prima di un anno). E che dire delle fragole e dei lamponi? Qui sono sconsigliati prima del compimento dei 2 anni.
Capite bene, ora, quando dico che lo svezzamento cambia radicalmente da un paese all'altro; 4 mesi contro 24, c'è una bella differenza!
Per inciso, la stessa HIPP vende i suoi prodotti anche in Italia, ma non troverete qui quello che si vende in Germania, perché le ditte produttrici seguono le "abitudini" del paese in cui vendono i propri prodotti. Potete vederlo voi stessi confrontando il loro sito italiano con quello tedesco (se non parlate tedesco, guardate le figure e capirete lo stesso). E non stiamo parlando di un paese dall'altra parte del mondo, ma della Germania, a due passi da noi.
Recentemente siamo stati a Cuba. Prima di partire mi sono informata su che cosa potevo trovare per dar da mangiare a Fiore (9 mesi). Mi hanno detto che gli omogeneizzati si trovavano difficilmente (ed erano venduti solo nei negozi per turisti) e che li i bambini venivano svezzati con quello che mangiavano "i grandi".
Ho portato gli omogeneizzati dall'Italia per fare il viaggio in aereo, ed una volta all'Habana per una settimana la piccola Fiore ha mangiato tutto quello che mangiavamo noi, e che le nostre amiche Cristina o Julia gentilmente ci frullavano. I nomi e gli ingredienti dei piatti non me li ricordo (a parte il "congrì" di riso e fagioli), ma non appena sento gli amici cubani provvedo e trascrivo.
Per merenda e colazione le ho grattato quella che in questo periodo è la frutta di stagione: la fruta bomba (quella che noi chiamiamo papaya), il platano maturo (simile alla nostra banana), l' aguacate (avocado) e la guajava (o guajaba, quella non la conoscevo neanche io, ma è stato amore a primo assaggio per tutti). Si è alimentata così per una settimana, mangiando oltre al suo piatto anche quello che lasciava sua sorella. Siamo rimasti tutti a bocca aperta a guardarla, ogni volta.
Indovinate?!?!? E' stata bene, non si è mai ammalata, rideva sempre e non ha avuto nessun tipo di problema. NESSUNO.
Mi è capitato di vedere lì i barattoli di farina di grano per addensare le pappe (come i nostri sfarinati vari) con il miele dentro. Da noi il miele viene sconsigliato prima del compimento dell'anno, lì era consigliata dal quarto mese. Eppure la marca che distribuisce queste farine è nota anche qui... conoscete la Nestlè?!?
A cuba poi, tra i purea di frutta c'è anche il mango, sempre per lo svezzamento.
So che per molte persone questa nostra esperienza di svezzamento può lasciare un po' perplessi.
Noi stessi ci siamo arrivati gradualmente, e solo dopo l'esperienza di una prima figlia (eh già, l'esperienza insegna!) che abbiamo svezzato in modo "regolare" (ma poi, regolare per chi?!?!?) e solo dopo qualche mese e un paio di libri chiave (fra i tanti letti) siamo riusciti a "liberarci" da questo "svezzamento medicalizzato", come lo chiamo io.
Se vi interessa, i due libri in questione sono i seguenti:
1) Il mio bambino non mi mangia - di Carlos Gonzales, che non ha bisogno di presentazioni;
2) Io mi svezzo da solo - di Lucio Piermarini, professore emerito di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dell Sviluppo dell'università di Terni; scrive sull'unica rivista utile (secondo me) ai neogenitori : UPPA (Un Pediatra Per Amico); questa rivista è poco conosciuta perchè non prende soldi dalle case farmaceutiche per scrivere articoli in favore di questo o quel prodotto. Se vi interessa potete abbonarvi solo tramite internet (www.uppa.it).
Entrambi i libri li troverete più facilmente su internet tramite bol.it oppure ibs).
Vi dico subito che non conosco queste persone (magari, mi piacerebbe poterli ringraziare di persona) e che non percepisco benefici di alcun tipo pubblicizzando i loro libri. Voglio solo indicare a chi è interessato due letture brevi, divertenti e molto, molto interessanti; a volte scritte con ironia e dove al centro dell'interesse c'è il punto di vista del bambino.
Grazie a loro ho imparato ad "ascoltare" le mie figlie prima di ogni altra persona. Dando loro fiducia e ricevendo conferme che anche a pochi mesi i bambini sanno di che cosa hanno bisogno, e ce lo fanno capire.
Riflettete poi, che in Italia, già il fatto di vendere gli omogeneizzati in farmacia, dà il messaggio subliminale che lo svezzamento è una questione da medici.
Personalmente ho imparato che un'alimentazione corretta deve esserlo per tutta la famiglia, e soprattutto per i piccoli.
Pernsate a quanto vi dice il vostro pediatra: praticamente per i primi 2 mesi mangia sempre e solo le stesse cose: brodovegetalepatatacarotazucchina con aggiunta di farina di riso e omogeneizzato di coniglio, la sera sostituire la carne con il formaggino. Tutto rigorosamente pesato. Ecco così che le basi di una corretta alimentazione (secondo gli schemi per adulti) vanno a farsi friggere fin da subito.
Ho imparato con la seconda figlia a cucinare bene per tutti, seguendo quella che è la "piramide alimentare" (un esempio lo trovate qui, qui e per i grandi qui); quindi a parte il sale che aggiungo solo ai piatti "dei grandi", anche la piccola mangia tanta frutta e verdura di stagione, a seguire cereali preferibilmente integrali, e a seguire pesce, legumi, carne e formaggi ecc... Quella che cambia è solo la consistenza.
La piramide alimentare è una linea guida, un suggerimento di alimentazione corretta, che ci indica quali ee uanti alimenti mangiare nell'arco della settimana. Regolatevi sulle vostre esigenze e sul vostro stile di vita.
Se avete dubbi sulla crescita, poi, ci sarebbe da aprire un argomento a parte. Non conosco un solo bambino che cresca in modo perfetto e preciso come indicato sulle tabelle di crescita dei pediatri. Quelle sono medie indicative; ogni bambino cresce in momenti diversi ed in modi diversi, secondo quello che è scritto nel proprio DNA.
Come ho letto su uno dei due libri che ho consigliato: un cane bassotto ed un terranova non possono crescere alla stessa maniera... anche se sono tutti e due cani, hanno geni diversi tra loro. Proprio come i nostri bambini. Il figlio di due persone magre e non molto alte non può crescere come il figlio di due persone alte e robuste.
Dare più cibo al bassotto significa ottenere un bassotto obeso, non un terranova. Rifletteci prima di forzare a mangiare il vostro "bassotto". Mentre se il vostro "terranova" vuole due cucchiai in più di pastina, non rispondete che il pediatra vi ha dato le dosi giuste, accontentatelo perchè significa che ne ha bisogno.
Dopo aver letto questo ho mandato al diavolo le tabelle con tutti i percentili...
Insomma, seguite pure chi volete per lo svezzamento dei vostri bimbi, ma sappiate che se non lo prendete alla lettera, cresceranno lo stesso, in base a quello che è previsto nei propri geni. Non prendete nessun testo o schema come sacro, ma come indicazione, un'esempio.
Qui voglio riportare la mia esperienza, che metto a disposizione di chi è interessato. I bambini crescono comunque, indipendentemente da quello che gli diamo da mangiare. I casi limite sono quando ci troviamo in presenza di allergie o intolleranze già accertate.
Se introducendo un'alimento vedete che ci sono problemi, allora fermatevi e fatelo presente a chi di dovere, altrimenti... avanti un'altro alimento. Uno qualsiasi.
Concludendo vi dico che su questo blog troverete sia ricette per uno svezzamento che segue in linea di massima il tipo di svezzamento italiano, in base a quello che i nostri pediatri consigliano (mese più, mese meno), sia anche ricette che vi sembreranno "strane" (come la composta di giuggiole, o la crema rosa con le rape rosse). Se avete dubbi sull'introduzione di un alimento, mettete da parte la ricetta e preparatela un mese dopo. Ma sappiate che se anche lo anticipate, non state facendo del male a vostro figlio.
Se la pensate come me e volete provare a lanciarvi in un tipo di svezzamento "alternativo" non abbiate paura di avverelare il vostro piccolo.
Gaia ha avuto per qualche mese problemi di intolleranze alimentari.
Gaia è la nostra prima figlia. Svezzata secondo gli schemi del pediatra.
Gaia è mooooolto al di sotto dei percentili delle famose tabelle. Ride, gioca, è una bambina solare e non si ferma dalla mattina alla sera. Io lo vedo che sta bene, non c'è bisogno che me lo dica una tabella. Io stessa sono alta e magra: il mio peso è al di sotto della media delle donne della mia età. Eppure il mio medico non si è mai sognato di dirmi quanto devo mangiare.
Gaia e Fiore crescono bene,ognuna secondo le proprie necessità. Nel momento in cui scrivo Fiore che ha 9 mesi mangia più di Gaia che ha 2 anni e mezzo. Mi preoccuperei del contrario, visto che nei primi mesi di vita la crescita è esponenziale.
Io non ho trovato nessuna differenza tra le mie figlie ed i bambini svezzati in modo tradizionale, a parte una... la tranquillità che ho nel nutrirle rispetto a tante altre mamme.
L'importante nello svezzamento è una cosa sola: la tranquillità dei genitori o di chi si prende cura dei bambini.
Quindi se provando a svezzare i vostri bimbi con il cibo che mangiate voi, ma ciò vi rende nervosi ed insicuri... ALT, fate un passo indietro e continuate a nutrirlo come vi viene indicato dal pediatra, con un unico ingrediente fondamentale, che non deve mancare mai: la fiducia in voi stessi.
Solo così potrete trasmettere tranquillità ai vostri figli, anche mentre mangiano.
Infine: i bambini mangiano perché stanno crescendo e non il contrario. Ecco perchè a volte mangiano con più appetito e in altri periodi (anche mesi) fanno la "dieta di mantenimento" come dico io. Se stanno attraversando un periodo di crescita lo sentono, e saranno loro a chiedervi più cibo. Quindi volete sapere il trucco per farli mangiar bene? Smettete di forzarli, perché nessun genitore o pediatra sa meglio di loro quando e quanto devono mangiare.
Innanzitutto vorrei chiarire che le norme per l'introduzione degli alimenti cambiano da un pediatra all'altro in Italia. Quindi c'è quello che ci dice di iniziare con il coniglio, quello che dice con il vitello e quello con il pollo. C'è chi dice di iniziare lo svezzamento prima possibile altrimenti "non si abitua ai sapori", o per qualche altro motivo assurdo, quando non è motivato da intolleranze o allergie già certificate. Chi dice di iniziare con i liofilizzati e chi dice di cominciare direttamente con gli omogeneizzati.
Nel resto dell'Europa lo svezzamento è radicalmente e ripeto RADICALMENTE diverso da quello italiano.
Quando sono stata in Germania un paio di mesi fa, ho fatto un giro nei negozi della catena DM (si, perchè in Germania non troverete mai cose da mangiare in farmacia, neanche per i neonati), per vedere che cosa c'era in giro e... la nota marca di omogeneizzati della HIPP offre vasetti, consigliati dal quarto mese, con gli spaghetti alla bolognese (si, proprio loro, avete visto bene) o le penne con zucchine e pomodoro, che da noi si introduce molto più tardi.
Per non parlare poi della merendina del nostro pupo (sempre dal quarto mese) con i lamponi, le fragole, l'uva; oppure con l'ananas e le pesche (per noi italiani altamente allergizzanti, da non dare prima di un anno). E che dire delle fragole e dei lamponi? Qui sono sconsigliati prima del compimento dei 2 anni.
Capite bene, ora, quando dico che lo svezzamento cambia radicalmente da un paese all'altro; 4 mesi contro 24, c'è una bella differenza!
Per inciso, la stessa HIPP vende i suoi prodotti anche in Italia, ma non troverete qui quello che si vende in Germania, perché le ditte produttrici seguono le "abitudini" del paese in cui vendono i propri prodotti. Potete vederlo voi stessi confrontando il loro sito italiano con quello tedesco (se non parlate tedesco, guardate le figure e capirete lo stesso). E non stiamo parlando di un paese dall'altra parte del mondo, ma della Germania, a due passi da noi.
Recentemente siamo stati a Cuba. Prima di partire mi sono informata su che cosa potevo trovare per dar da mangiare a Fiore (9 mesi). Mi hanno detto che gli omogeneizzati si trovavano difficilmente (ed erano venduti solo nei negozi per turisti) e che li i bambini venivano svezzati con quello che mangiavano "i grandi".
Ho portato gli omogeneizzati dall'Italia per fare il viaggio in aereo, ed una volta all'Habana per una settimana la piccola Fiore ha mangiato tutto quello che mangiavamo noi, e che le nostre amiche Cristina o Julia gentilmente ci frullavano. I nomi e gli ingredienti dei piatti non me li ricordo (a parte il "congrì" di riso e fagioli), ma non appena sento gli amici cubani provvedo e trascrivo.
Per merenda e colazione le ho grattato quella che in questo periodo è la frutta di stagione: la fruta bomba (quella che noi chiamiamo papaya), il platano maturo (simile alla nostra banana), l' aguacate (avocado) e la guajava (o guajaba, quella non la conoscevo neanche io, ma è stato amore a primo assaggio per tutti). Si è alimentata così per una settimana, mangiando oltre al suo piatto anche quello che lasciava sua sorella. Siamo rimasti tutti a bocca aperta a guardarla, ogni volta.
Indovinate?!?!? E' stata bene, non si è mai ammalata, rideva sempre e non ha avuto nessun tipo di problema. NESSUNO.
Mi è capitato di vedere lì i barattoli di farina di grano per addensare le pappe (come i nostri sfarinati vari) con il miele dentro. Da noi il miele viene sconsigliato prima del compimento dell'anno, lì era consigliata dal quarto mese. Eppure la marca che distribuisce queste farine è nota anche qui... conoscete la Nestlè?!?
A cuba poi, tra i purea di frutta c'è anche il mango, sempre per lo svezzamento.
So che per molte persone questa nostra esperienza di svezzamento può lasciare un po' perplessi.
Noi stessi ci siamo arrivati gradualmente, e solo dopo l'esperienza di una prima figlia (eh già, l'esperienza insegna!) che abbiamo svezzato in modo "regolare" (ma poi, regolare per chi?!?!?) e solo dopo qualche mese e un paio di libri chiave (fra i tanti letti) siamo riusciti a "liberarci" da questo "svezzamento medicalizzato", come lo chiamo io.
Se vi interessa, i due libri in questione sono i seguenti:
1) Il mio bambino non mi mangia - di Carlos Gonzales, che non ha bisogno di presentazioni;
2) Io mi svezzo da solo - di Lucio Piermarini, professore emerito di Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dell Sviluppo dell'università di Terni; scrive sull'unica rivista utile (secondo me) ai neogenitori : UPPA (Un Pediatra Per Amico); questa rivista è poco conosciuta perchè non prende soldi dalle case farmaceutiche per scrivere articoli in favore di questo o quel prodotto. Se vi interessa potete abbonarvi solo tramite internet (www.uppa.it).
Entrambi i libri li troverete più facilmente su internet tramite bol.it oppure ibs).
Vi dico subito che non conosco queste persone (magari, mi piacerebbe poterli ringraziare di persona) e che non percepisco benefici di alcun tipo pubblicizzando i loro libri. Voglio solo indicare a chi è interessato due letture brevi, divertenti e molto, molto interessanti; a volte scritte con ironia e dove al centro dell'interesse c'è il punto di vista del bambino.
Grazie a loro ho imparato ad "ascoltare" le mie figlie prima di ogni altra persona. Dando loro fiducia e ricevendo conferme che anche a pochi mesi i bambini sanno di che cosa hanno bisogno, e ce lo fanno capire.
Riflettete poi, che in Italia, già il fatto di vendere gli omogeneizzati in farmacia, dà il messaggio subliminale che lo svezzamento è una questione da medici.
Personalmente ho imparato che un'alimentazione corretta deve esserlo per tutta la famiglia, e soprattutto per i piccoli.
Pernsate a quanto vi dice il vostro pediatra: praticamente per i primi 2 mesi mangia sempre e solo le stesse cose: brodovegetalepatatacarotazucchina con aggiunta di farina di riso e omogeneizzato di coniglio, la sera sostituire la carne con il formaggino. Tutto rigorosamente pesato. Ecco così che le basi di una corretta alimentazione (secondo gli schemi per adulti) vanno a farsi friggere fin da subito.
Ho imparato con la seconda figlia a cucinare bene per tutti, seguendo quella che è la "piramide alimentare" (un esempio lo trovate qui, qui e per i grandi qui); quindi a parte il sale che aggiungo solo ai piatti "dei grandi", anche la piccola mangia tanta frutta e verdura di stagione, a seguire cereali preferibilmente integrali, e a seguire pesce, legumi, carne e formaggi ecc... Quella che cambia è solo la consistenza.
La piramide alimentare è una linea guida, un suggerimento di alimentazione corretta, che ci indica quali ee uanti alimenti mangiare nell'arco della settimana. Regolatevi sulle vostre esigenze e sul vostro stile di vita.
Se avete dubbi sulla crescita, poi, ci sarebbe da aprire un argomento a parte. Non conosco un solo bambino che cresca in modo perfetto e preciso come indicato sulle tabelle di crescita dei pediatri. Quelle sono medie indicative; ogni bambino cresce in momenti diversi ed in modi diversi, secondo quello che è scritto nel proprio DNA.
Come ho letto su uno dei due libri che ho consigliato: un cane bassotto ed un terranova non possono crescere alla stessa maniera... anche se sono tutti e due cani, hanno geni diversi tra loro. Proprio come i nostri bambini. Il figlio di due persone magre e non molto alte non può crescere come il figlio di due persone alte e robuste.
Dare più cibo al bassotto significa ottenere un bassotto obeso, non un terranova. Rifletteci prima di forzare a mangiare il vostro "bassotto". Mentre se il vostro "terranova" vuole due cucchiai in più di pastina, non rispondete che il pediatra vi ha dato le dosi giuste, accontentatelo perchè significa che ne ha bisogno.
Dopo aver letto questo ho mandato al diavolo le tabelle con tutti i percentili...
Insomma, seguite pure chi volete per lo svezzamento dei vostri bimbi, ma sappiate che se non lo prendete alla lettera, cresceranno lo stesso, in base a quello che è previsto nei propri geni. Non prendete nessun testo o schema come sacro, ma come indicazione, un'esempio.
Qui voglio riportare la mia esperienza, che metto a disposizione di chi è interessato. I bambini crescono comunque, indipendentemente da quello che gli diamo da mangiare. I casi limite sono quando ci troviamo in presenza di allergie o intolleranze già accertate.
Se introducendo un'alimento vedete che ci sono problemi, allora fermatevi e fatelo presente a chi di dovere, altrimenti... avanti un'altro alimento. Uno qualsiasi.
Concludendo vi dico che su questo blog troverete sia ricette per uno svezzamento che segue in linea di massima il tipo di svezzamento italiano, in base a quello che i nostri pediatri consigliano (mese più, mese meno), sia anche ricette che vi sembreranno "strane" (come la composta di giuggiole, o la crema rosa con le rape rosse). Se avete dubbi sull'introduzione di un alimento, mettete da parte la ricetta e preparatela un mese dopo. Ma sappiate che se anche lo anticipate, non state facendo del male a vostro figlio.
Se la pensate come me e volete provare a lanciarvi in un tipo di svezzamento "alternativo" non abbiate paura di avverelare il vostro piccolo.
Gaia ha avuto per qualche mese problemi di intolleranze alimentari.
Gaia è la nostra prima figlia. Svezzata secondo gli schemi del pediatra.
Gaia è mooooolto al di sotto dei percentili delle famose tabelle. Ride, gioca, è una bambina solare e non si ferma dalla mattina alla sera. Io lo vedo che sta bene, non c'è bisogno che me lo dica una tabella. Io stessa sono alta e magra: il mio peso è al di sotto della media delle donne della mia età. Eppure il mio medico non si è mai sognato di dirmi quanto devo mangiare.
Gaia e Fiore crescono bene,ognuna secondo le proprie necessità. Nel momento in cui scrivo Fiore che ha 9 mesi mangia più di Gaia che ha 2 anni e mezzo. Mi preoccuperei del contrario, visto che nei primi mesi di vita la crescita è esponenziale.
Io non ho trovato nessuna differenza tra le mie figlie ed i bambini svezzati in modo tradizionale, a parte una... la tranquillità che ho nel nutrirle rispetto a tante altre mamme.
L'importante nello svezzamento è una cosa sola: la tranquillità dei genitori o di chi si prende cura dei bambini.
Quindi se provando a svezzare i vostri bimbi con il cibo che mangiate voi, ma ciò vi rende nervosi ed insicuri... ALT, fate un passo indietro e continuate a nutrirlo come vi viene indicato dal pediatra, con un unico ingrediente fondamentale, che non deve mancare mai: la fiducia in voi stessi.
Solo così potrete trasmettere tranquillità ai vostri figli, anche mentre mangiano.
Infine: i bambini mangiano perché stanno crescendo e non il contrario. Ecco perchè a volte mangiano con più appetito e in altri periodi (anche mesi) fanno la "dieta di mantenimento" come dico io. Se stanno attraversando un periodo di crescita lo sentono, e saranno loro a chiedervi più cibo. Quindi volete sapere il trucco per farli mangiar bene? Smettete di forzarli, perché nessun genitore o pediatra sa meglio di loro quando e quanto devono mangiare.
giovedì 19 novembre 2009
FETTUCCINE CON SUGO DI ASPARAGI
Eccoci di ritorno dal viaggio a Cuba, con il fuso orario che gioca ancora brutti scherzi (le bimbe stanotte alle 3 ballavano la salsa!!!). E' stato un viaggio breve in un paese meraviglioso, intenso di emozioni e di lezioni di vita. Abbiamo avuto la fortuna di alloggiare in una casa a fianco alle persone del posto, vivendo con e come loro; e così abbiamo avuto modo di riflettere a quante cose inutili diamo, troppo spesso, un peso eccesivo; ignorando che in tanti paesi del mondo quello che noi diamo per scontato, è un lusso, come il sapone che ci chiedevano per strada riconoscendoci come stranieri. Da oggi, ogni volta che farò la doccia non potrò fare a meno di pensare che li l'acqua calda esiste solo per i turisti negli alberghi, ed i bambini fanno il bagno in un secchio, con l'acqua riscaldata in una pentola sul gas, altro che vaschetta con la doppia seduta, il portasapone, le barchette e lo shampoo al gusto di fragola... L'acqua andava dosata perchè viene distribuita a giorni alterni, e se la finisci prima... i vicini di casa nel quartiere si fanno in 4 per aiutarti, e sono contenti di privarsi del proprio pur di farti star bene!
La cosa che mi è rimasta più impressa? Il cuore dei cubani, che trasmette un'allegria ed un calore unici.
Questo piatto è uno dei miei preferiti; l'avevo preparato questa estate, ma chissà per quale strana ragione, avevo dimenticato di scriverlo qui. Rimedio subito!
INGREDIENTI per 4 persone:
per la pasta:
4 uova
400 gr di farina di grano duro
per il sugo:
200 gr di asparagi
60 gr di pancetta dolce
1 cipolla
700 ml di passata di pomodoro
pecorino romano per spolverare
sale, pepe
PREPARAZIONE:
Con l'aiuto del robot impasto le uova con la farina. Finisco di lavorare a mano e chiudo l'impasto in un sacchetto di plastica per circa mezz'ora. Con l'aiuto della sfogliatrice preparo le tagliatelle (a me piacciono un po' spesse).
Nel frattempo pulisco gli asparagi togliendo la parte legnosa e tagliandoli a pezzetti. Affetto la picolla e la faccio imbiondire in padella con poco olio. Aggiungo la pancetta a dadini e gli asparagi. Dopo circa 5 minuti aggiungo anche il pomodoro, chiudo il coperchio e lascio cuocere per 20-25 minuti, girando di tanto in tanto. Quando gli asparagi diventano teneri allora il sugo è pronto. Regolo di sale e pepe.
Quando l'acqua bolle cuocio le tagliatelle in pochi minuti e le ripasso in padella con il condimento. Prima di servirle spolvero il tutto con una manciata di pecorino romano, ed il piatto è pronto.
CONSIDERAZIONI:
Quando acquisto gli asparagi di solito prendo un mazzetto già confezionato. Se non mi va di cucinarli tutti insieme li pulisco, li taglioa pezzetti e li congelo in porzioni, pronti per preparare questo sugo. Di solito faccio le scorte per poter mangiare questo piatto anche in inverno, tanto mi piace. La sera prima di cucinarli, li faccio scongelare nel frigo, su di un piattino.Se invece ho gli ingredienti in abbondanza, allora preparo "litri" di sugo di asparagi e lo congelo. In questo modo ho sempre un sugo pronto fatto in casa anche quando faccio tardi a cucinare, oppure mi ritrovo con il frigo semivuoto, ... magari al ritorno da un viaggio! :-)
venerdì 6 novembre 2009
FARINA, SALE E ACQUA PER... IL PONGO FATTO IN CASA!
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PER BAMBINI,
VARIE
Eccomi, stavolta con una ricetta per giocare. Forse un po' fuori tema, ma per chi ha bambini può tornare utile... e poi in fin dei conti... si tratta sempre di sporcare i fornelli!!!
Una mia cara amica motociclista mi ha fatto avere questa ricetta; con 5 minuti e pochi ingredienti ho preparato tante palline colorate che sono andate a sostituire il pongo regalato a Gaia che si sa, lasciandolo all'aria si secca in pochi giorni, e bisogna ricomprarlo (furbi questi produttori, eh?).
INGREDIENTI:
100 gr di farina
50 gr di sale fino
100 ml di acqua
5 gr di cremor tartaro
1 cucchiaino di olio di semi
coloranti alimentari
PREPARAZIONE:
Mettete tutti gli ingredienti in un pentolino antiaderente, accendete con fuoco moderato e girate in continuazione con un cucchiaio di legno. Entro 2-3 minuti il composto si stacca in blocco dalle pareti.
Ecco fatto, toglietelo dal pentolino, lavoratelo a mano per 1 minuto (non scotta), giusto il tempo di amalgamarlo e coloratelo con poche gocce di colorante alimentare (mettetevi prima i guanti).
Potete usarlo fin da subito. Ricordatevi di conservarlo in sacchetti chiusi o in barattoli a chiusura ermetica. Se si seccano e tendono a sbriciolarsi, bagnatevi le mani e lavorate le palline di pongo, ripetendo l'operazione più volte.
RIFLESSIONI:
Questa pasta modellabile è davvero geniale. Può durare tanti mesi ed è fatta con ingredienti conosciuti. Anche se viene ingerita per sbaglio non c'è pericolo. L'unica cosa sgradevole sarà il sapore, per via del sale contenuto! L'odore poco gradevole che ha appena "cotto", va via nel giro di una giornata, e le palline diventano inodore.
Con questa ricetta vi saluto per un po'. Siamo in partenza per Cuba e ci rivedremo tra qualche giorno. Lì i bambini hanno poco con cui giocare ed ho pensato di portare da qui il cremor tartaro per preparare con loro questo gioco... Se al telegiornale sentite dire che è stata fermata in aereoporto una mamma che trasportava una bustina con una strana polverina bianca nello zainetto delle bimbe... venite ad aiutarmi a spiegare che si tratta di un agente lievitante per dolci... magari ci rilasciano prima!!! HASTA LUEGO!!!
Una mia cara amica motociclista mi ha fatto avere questa ricetta; con 5 minuti e pochi ingredienti ho preparato tante palline colorate che sono andate a sostituire il pongo regalato a Gaia che si sa, lasciandolo all'aria si secca in pochi giorni, e bisogna ricomprarlo (furbi questi produttori, eh?).
INGREDIENTI:
100 gr di farina
50 gr di sale fino
100 ml di acqua
5 gr di cremor tartaro
1 cucchiaino di olio di semi
coloranti alimentari
PREPARAZIONE:
Mettete tutti gli ingredienti in un pentolino antiaderente, accendete con fuoco moderato e girate in continuazione con un cucchiaio di legno. Entro 2-3 minuti il composto si stacca in blocco dalle pareti.
Ecco fatto, toglietelo dal pentolino, lavoratelo a mano per 1 minuto (non scotta), giusto il tempo di amalgamarlo e coloratelo con poche gocce di colorante alimentare (mettetevi prima i guanti).
Potete usarlo fin da subito. Ricordatevi di conservarlo in sacchetti chiusi o in barattoli a chiusura ermetica. Se si seccano e tendono a sbriciolarsi, bagnatevi le mani e lavorate le palline di pongo, ripetendo l'operazione più volte.
RIFLESSIONI:
Questa pasta modellabile è davvero geniale. Può durare tanti mesi ed è fatta con ingredienti conosciuti. Anche se viene ingerita per sbaglio non c'è pericolo. L'unica cosa sgradevole sarà il sapore, per via del sale contenuto! L'odore poco gradevole che ha appena "cotto", va via nel giro di una giornata, e le palline diventano inodore.
Con questa ricetta vi saluto per un po'. Siamo in partenza per Cuba e ci rivedremo tra qualche giorno. Lì i bambini hanno poco con cui giocare ed ho pensato di portare da qui il cremor tartaro per preparare con loro questo gioco... Se al telegiornale sentite dire che è stata fermata in aereoporto una mamma che trasportava una bustina con una strana polverina bianca nello zainetto delle bimbe... venite ad aiutarmi a spiegare che si tratta di un agente lievitante per dolci... magari ci rilasciano prima!!! HASTA LUEGO!!!
mercoledì 4 novembre 2009
CREMA DI LENTICCHIE ROSSE - dai 7 mesi
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SENZA GLUTINE,
SVEZZAMENTO
Queste lenticchie sono una buona fonte di sali minerali e vitamine del gruppo B. Sono veloci da preparare e non necessitano di ammollo.
INGREDIENTI:
100 gr di lenticchie rosse decorticate
70 gr di patate a pezzetti
300 ml di brodo (o acqua)
PREPARAZIONE:
In un pentolino mettete le lenticchie già lavate e la patata. Aggiungete il brodo o l'acqua e portate a bollore. Cuocete per circa 20 minuti e passate il tutto al passaverdure.
Se vi sembra troppo densa potete aggiungere ancora brodo; al contrario se è troppo liquida potete rimettere la crema sul fuoco e farla addensare. Aggiungete un filo d'olio extravergine e servite.
CONSIDERAZIONI:
Le lenticchie rosse decorticate una volta cotte assumono un bel color crema.
Quando preparo questo piatto lo faccio per tutta la famiglia. Cuocio le lenticchie con le patate (triplico le dosi) nella pentola a pressione per 10 minuti dal sibilo, aggiungendo anche dei pezzetti di pancetta e uno scalogno. A fine cottura metto da parte la porzione per la più piccola e la passo al passaverdure, togliendo eventualmente i pezzetti di pancetta, e solo dopo aggiungo per noi il sale, e una spolverata di pepe.
In questo modo non devo preparare due o più pasti diversi!
domenica 1 novembre 2009
BISCOTTI DI HALLOWEEN... DA PAURAAAA!!!
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DOLCI,
PER BAMBINI
E dopo aver festeggiato con i bambini... eccovi la ricetta.
Avevo preso ispirazione dai biscotti frollosi presi qui, ho fatto poche modifiche a seconda degli ingredienti che avevo, nella lavorazione e...
INGREDIENTI:
per i biscotti:
300 gr di farina 00
200 gr di burro freddo
110 gr di zucchero a velo
20 gr di amido di frumento
1 uovo
scorza di un limone grattugiata
1 bustina di vanillina
per la glassa:
zucchero a velo
acqua
succo di limone
coloranti alimentari
PREPARAZIONE:
Ho messo nel robot con le lame la farina e l'amido con il burro tagliato a pezzi. Quando si è amalgamato ho aggiunto lo zucchero, la vanillina, la buccia del limone, l'uovo ed ho avviato di nuovo le lame. Ho finito di lavorare a mano velocemente ed ho chiuso tutto in un sacchetto di plastica in frigo per un'ora.
Nel frattempo ho preparato la glassa: in una tazza ho messo lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone (quello a cui avevo tolto la buccia per i biscotti) ed ho aggiunto l'acqua a goccia a goccia fino ad ottenere laconsistenza giusta.
Io mi regolo così, quando alzo il cucchiaino e la glassa "scrive" prima di riamalgamarsi, allora è pronta.
Ho ripreso l'impasto e l'ho steso fra due fogli di carta forno, nello spessore di circa 5 mm. Ho ritagliato con gli stampini e rimpastato gli scarti, stendendoli di nuovo, fino ad ultimare l'impasto.
Ho infornato nelle teglie con carta da forno a 170° per 12 minuti (dipende anche dal vostro forno, quindi controllate); appena cominciano a prendere colore sono pronti.
Per disegnare i particolari sui biscotti può essere utile fare un "cartoccio" con la carta da forno (scusate, ma non ho pensato a fare la foto).
Si conservano diversi giorni rimanendo morbidi (5 da noi, poi sono finiti).
CONSIDERAZIONI:
Nelle giornate di pioggia è divertente radunare qualche bambino vicino di casa, con le mamme. Se avrete preparato prima i biscotti, di qualsiasi forma, mettete a disposizione dei bimbi i bicchierini con le glasse, le praline colorate, la granella di zucchero... e si diverteranno moltissimo a decorare i loro biscotti... che mangeranno a merenda con il tè, insieme alle mamme che nel frattempo avranno fatto una chiacchiera tranquilla, guardando i propri figli che si divertono!
Noi l'abbiamo provato... FUNZIONA!!!
P.S. Se invece cercate una preparazione veloce... provate le dita di strega!!!
sabato 31 ottobre 2009
PAPPA ROSA - dai 6 mesi
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SVEZZAMENTO
Vi lascio questa ricetta fatta per le mie bimbe.
INGREDIENTI:
150 gr di rape rosse
150 gr di patate
PREPARAZIONE:
In un pentolino mettete la rapa e la patata pulite e fatte a pezzetti, coprite di acqua e cuocete fino a cottura.
Passate il tutto al passaverdure, se serve aggiungete brodo o acqua. Potete aggiungere crema di riso e arricchire con olio extravergine di oliva.
lunedì 26 ottobre 2009
LASAGNE AL PESTO
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PASTA SECCA E PASTA FATTA IN CASA,
PER BAMBINI,
PRIMI
Avevo voglia di lasagne, quelle al pesto della nostra amica Annalisa, ma lei e il buon orso Bruno abitano a circa 600 Km di distanza, e da quando non giriamo più in moto non li vediamo più tanto spesso... così tempo fa l'ho chiamata e mi sono fatta dare la ricetta. Giusto qualche modifica per sporcare la cucina di farina e...
INGREDIENTI per 6 persone:
per la pasta:
300 gr di farina 0
300 gr di farina 0
3 uova
sale
per il condimento:
500 ml di besciamella (stavolta l'ho comprata)
300 ml di latte circa
350 gr di pesto
250 gr di provolone dolce tritato al mixer
250 gr di parmigiano grattugiato
per il pesto:
40 foglie di basilico
150 ml di olio evo
3 spicchio di aglio
50 gr di parmigiano
50 gr di pecorino
30gr di pinoli
sale
3 cubetti di ghiaccio
PREPARAZIONE:
Ho preparato l'impasto con l'aiuto del robot e l'ho lasciato riposare 40 minuti coperto.
Nel frattempo ho preparato il pesto mettendo tutti gli ingredienti tranne i pinoli nel bicchiere del frullatore. I pinoli sono stati aggiunti all'ultimo, tagliati grossolanamente al coltello.
In un tegame ho scaldato la besciamella, ho aggiunto il pesto e tanto latte quanto bastava per avere un composto semiliquido.
Ho ripreso la sfoglia e con l'aiuto della macchinetta l'ho tirata il più sottile possibile. Ho mischiato il parmigiano con il provolone ed ho cominciato a comporre la lasagna: su una base di poca besciamella (per non far attaccare) ho messo uno strato di sfoglia, uno strato di besciamella ed uno strato di formaggi. Ho ripetuto questi tre strati fino ad esaurimento degli ingredienti.
Ho infornato con forno statico a 180° per 25 minuti, nella parte centrale del forno.
Se la sfoglia comincia a prendere colore si può coprire con la carta argentata.Lasciare intiepidire qualche minuto e servire.
RIFLESSIONI:
Ho fatto volentieri questo piatto preparando il più possibile a casa ma vi assicuro che quella preparata dalla mia amica con gli ingredienti già pronti non era da meno. Il sapore ovviamente cambia e forse vi sembrerà strano ma... proprio perchè con questo piatto è stato amore al primo assaggio... continuo a preferire quella fatta da Annalisa!
P.S. come avrete notato la sfoglia non è stata cotta prima di preparare gli strati della lasagna; ho aggiunto un po' più di latte alla besciamella con il pesto, perché la sfoglia potesse assorbire i liquidi cuocendo... e voi la cuocete sempre? Che differenze avete notato?
martedì 20 ottobre 2009
RAVIOLI DI RICOTTA - Il mio metodo
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PASTA SECCA E PASTA FATTA IN CASA,
PER BAMBINI,
PRIMI
Ormai ci ho preso gusto... quando faccio questi ravioli mi piace vederli tutti in fila... tutti uguali...
Ci sono diversi modi per fare i ravioli, questo è secondo me il metodo che lascia gli "scarti" di sfoglia al minimo, con conseguente risparmio di tempo per "rilavorarli". Li faccio sempre in questa maniera...
INGREDIENTI per 5 persone:
per la sfoglia:
170 gr di semola rimacinata
100 gr di farina 0
3 uova medie
sale
per il ripieno:
150 gr di ricotta (io uso quella mista)
1 uovo
60 gr di parmigiano (dipende da quanto è umida la ricotta)
15 gr circa di pangrattato
sale, pepe e noce moscata a piacere
PREPARAZIONE:
Impasto nel mixer la farina e le uova con un pizzico di sale. Finisco di lavorare a mano e chiudo l'impasto in un sacchetto dei surgelati. Lo lascio riposare a temperatura ambiente per un tempo che va dai 30 ai 60 minuti (dipende da quanto sono birbe le bimbe!).
Nel frattempo prendo tutti gli ingredienti del ripieno e li lavoro con la forchetta dentro ad una insalatiera. Quando il composto è pronto lo copro e lo metto in frigo.
Dopo il riposo riprendo l'impasto e lo lavoro al matterello, spianandolo fino ad un diametro di circa 50 cm (io mi regolo così, quando la sfoglia tocca i due lati più lunghi della mia spianatoia, allora ha lo spessore giusto); ci metto circa 10 minuti.
A questo punto riprendo il ripieno dei ravioli e lo trasferisco in una sacca da pasticcere con una bocchetta media liscia. Con questa comincio a formare tante nocciole per tutta la lunghezza di un lato della sfoglia, alla distanza di due dita dal bordo.
Poi prendo la sfoglia e ricopro le nocciole di impasto, premendo sui lati intorno ad ogni raviolo.
Ora taglio tutta la striscia per tutta la lunghezza
e successivamente tra un raviolo e l'altro.
RIFLESSIONI:
Con queste dosi a me vengono sempre fuori 50 ravioli, uno più uno meno.
E' il quantitativo di ingredienti che ho consolidato dopo diverse prove.
Ognuno di noi ha un modo divero di lavorare la pasta, ed ecco che se vi piace una sfoglia più sottile o più spessa la quantità di ripieno va aumentata o diminuita; allo stesso modo potrete preparare ravioli con un ripieno più generoso...
Quindi prendete le dosi di impasto come approssimative, provate, riprovate e segnatevi le "vostre" dosi per l'impasto ed il ripieno!
Se non vanno consumati subito li metto su un cartoncino foderato con un tovagliolo di stoffa; ricopro con un altro tovagliolo e metto in frigo, al massimo per un pasio di giorni.
Si possono anche congelare, sempre su un cartoncino, per poi prenderli il giorno dopo e chiuderli in un sacchetto, così non occuperanno molto spazio. Ricordate di lasciare un po' d'aria all'interno del sacchetto, così non rischieranno di rovinarsi con qualche urto accidentale! Quando dovete usarli, lasciateli scongelare (separandoli), anche in frigo, altrimenti il bollore dell'acqua per cuocerli non riprende subito!
I pochi scarti di pasta che avanzano li stendo di nuovo al matterello, li taglio e formo delle specie di farfalle, giuste giuste per una porzione di pasta per la piccola Gaia, che si diverte a chiuderle... (la foto non ho fatto in tempo a farla, alla prossima raviolata provvedo!!!)
Il modo migliore per gustarli? ... burro e salvia!
Ci sono diversi modi per fare i ravioli, questo è secondo me il metodo che lascia gli "scarti" di sfoglia al minimo, con conseguente risparmio di tempo per "rilavorarli". Li faccio sempre in questa maniera...
INGREDIENTI per 5 persone:
per la sfoglia:
170 gr di semola rimacinata
100 gr di farina 0
3 uova medie
sale
per il ripieno:
150 gr di ricotta (io uso quella mista)
1 uovo
60 gr di parmigiano (dipende da quanto è umida la ricotta)
15 gr circa di pangrattato
sale, pepe e noce moscata a piacere
PREPARAZIONE:
Impasto nel mixer la farina e le uova con un pizzico di sale. Finisco di lavorare a mano e chiudo l'impasto in un sacchetto dei surgelati. Lo lascio riposare a temperatura ambiente per un tempo che va dai 30 ai 60 minuti (dipende da quanto sono birbe le bimbe!).
Nel frattempo prendo tutti gli ingredienti del ripieno e li lavoro con la forchetta dentro ad una insalatiera. Quando il composto è pronto lo copro e lo metto in frigo.
Dopo il riposo riprendo l'impasto e lo lavoro al matterello, spianandolo fino ad un diametro di circa 50 cm (io mi regolo così, quando la sfoglia tocca i due lati più lunghi della mia spianatoia, allora ha lo spessore giusto); ci metto circa 10 minuti.
A questo punto riprendo il ripieno dei ravioli e lo trasferisco in una sacca da pasticcere con una bocchetta media liscia. Con questa comincio a formare tante nocciole per tutta la lunghezza di un lato della sfoglia, alla distanza di due dita dal bordo.
Poi prendo la sfoglia e ricopro le nocciole di impasto, premendo sui lati intorno ad ogni raviolo.
Ora taglio tutta la striscia per tutta la lunghezza
e successivamente tra un raviolo e l'altro.
RIFLESSIONI:
Con queste dosi a me vengono sempre fuori 50 ravioli, uno più uno meno.
E' il quantitativo di ingredienti che ho consolidato dopo diverse prove.
Ognuno di noi ha un modo divero di lavorare la pasta, ed ecco che se vi piace una sfoglia più sottile o più spessa la quantità di ripieno va aumentata o diminuita; allo stesso modo potrete preparare ravioli con un ripieno più generoso...
Quindi prendete le dosi di impasto come approssimative, provate, riprovate e segnatevi le "vostre" dosi per l'impasto ed il ripieno!
Se non vanno consumati subito li metto su un cartoncino foderato con un tovagliolo di stoffa; ricopro con un altro tovagliolo e metto in frigo, al massimo per un pasio di giorni.
Si possono anche congelare, sempre su un cartoncino, per poi prenderli il giorno dopo e chiuderli in un sacchetto, così non occuperanno molto spazio. Ricordate di lasciare un po' d'aria all'interno del sacchetto, così non rischieranno di rovinarsi con qualche urto accidentale! Quando dovete usarli, lasciateli scongelare (separandoli), anche in frigo, altrimenti il bollore dell'acqua per cuocerli non riprende subito!
I pochi scarti di pasta che avanzano li stendo di nuovo al matterello, li taglio e formo delle specie di farfalle, giuste giuste per una porzione di pasta per la piccola Gaia, che si diverte a chiuderle... (la foto non ho fatto in tempo a farla, alla prossima raviolata provvedo!!!)
Il modo migliore per gustarli? ... burro e salvia!
venerdì 16 ottobre 2009
PANE INTEGRALE CON CEREALI - WORLD BREAD DAY 2009
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PANE
Quasi mi stavo dimenticando di questa giornata, dove tutti i foodbloggers del mondo sono invitati a presentare una ricetta di panificazione. Per fortuna avevo messo da parte la ricetta per un pane, preparato prima della partenza per la Germania.
INGREDIENTI:
per il poolish:
150 ml di acqua
150 gr di farina 0
1,5 gr di lievito di birra
per il pane:
300 gr di poolish
1 Kg di farina integrale con cereali misti
1 uovo
60 gr di burro
500 ml di acqua
20 gr di sale
PREPARAZIONE:
La mattina ho preparato il poolish mescolando l'acqua con il lievito e la farina. Ho lasciato fermentare 3 ore.
Ho messo il poolish nella planetaria, insieme alla farina e all'acqua, poco alla volta, avviando a velocità media. Ho aggiunto l'uovo, il sale ed il burro, continuando a girare a bassa velocità.
Ho fatto lievitare l'impasto fino al raddoppio, tenendolo coperto e chiuso nel forno spento. Poi l'ho impastato di nuovo mettendolo dentro a 4 stampi da plumcake (3 stampi da 10x30 cm e 1 da 11x20 cm)).
Ho messo gli stampi nel forno spento, di nuovo a lievitare. Quando avevano superato il bordo formando una cupoletta, allora li ho tirati fuori, ho scaldato il forno a 190° ed ho infornato per 40 minuti circa.
RIFLESSIONI:
Questo pane assomiglia molto al panbauletto come consistenza, morbido dentro e con la crosticina sottile.
Qui ho preferito usare il poolish anzichè la biga.
Ovviamente il sapore cambia per la presenza di farina integrale e dei semini dei cereali... e voi quale preferite?
Con questa ricetta partecipo ufficialmente al World Bread Day 2009
INGREDIENTI:
per il poolish:
150 ml di acqua
150 gr di farina 0
1,5 gr di lievito di birra
per il pane:
300 gr di poolish
1 Kg di farina integrale con cereali misti
1 uovo
60 gr di burro
500 ml di acqua
20 gr di sale
PREPARAZIONE:
La mattina ho preparato il poolish mescolando l'acqua con il lievito e la farina. Ho lasciato fermentare 3 ore.
Ho messo il poolish nella planetaria, insieme alla farina e all'acqua, poco alla volta, avviando a velocità media. Ho aggiunto l'uovo, il sale ed il burro, continuando a girare a bassa velocità.
Ho fatto lievitare l'impasto fino al raddoppio, tenendolo coperto e chiuso nel forno spento. Poi l'ho impastato di nuovo mettendolo dentro a 4 stampi da plumcake (3 stampi da 10x30 cm e 1 da 11x20 cm)).
Ho messo gli stampi nel forno spento, di nuovo a lievitare. Quando avevano superato il bordo formando una cupoletta, allora li ho tirati fuori, ho scaldato il forno a 190° ed ho infornato per 40 minuti circa.
RIFLESSIONI:
Questo pane assomiglia molto al panbauletto come consistenza, morbido dentro e con la crosticina sottile.
Qui ho preferito usare il poolish anzichè la biga.
Ovviamente il sapore cambia per la presenza di farina integrale e dei semini dei cereali... e voi quale preferite?
Con questa ricetta partecipo ufficialmente al World Bread Day 2009
giovedì 15 ottobre 2009
ANUGA 2009, LA MIA ESPERIENZA
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FUORI TEMA
Eccomi di ritorno da una settimana in Germania, piena di incontri, emozioni, sapori e vita in città.
Accompagnata dal resto della famiglia, sono andata a cucinare per un giorno in un ristorante a Colonia, dove sono stati apprezzati in particolar modo i ravioli ed i tortellini.
Lì non fanno in casa la pasta fresca ed erano molto incuriositi dai nostri condimenti tipici delle diverse regioni e dei vari formati di pasta corta. Ho svelato alcuni "segreti" per la cottura, tipo quanta acqua, quanto sale, niente olio in cottura e... mai freddarla sotto l'acqua, come riconoscere la cottura "al dente"... Mi veniva da sorridere, pensando che in fondo non siamo così lontani, eppure le nostre culture (in cucina) sono molto diverse.
La cosa che invece ha lasciato senza fiato me, è stato proprio vedere la struttura di una cucina al di fuori delle (tante, forse troppe) regole e norme che abbiamo in Italia. Ho capito perché tanti cuochi italiani aprono un ristorante in Germania...
Dopo questa avventura nel ristorante siamo passati alla vita vacanziera familiare. Per prima cosa abbiamo pensato bene di rifocillarci con un bello stinco arrosto, accompagnato da wurstel di vario tipo, crauti, patate e birra (dopo il viaggio in macchina dovevamo riprenderci!!).
La Cattedrale è molto bella da vedere, anche se ci siamo ripromessi di tornare con calma... magari quando la piccola Fiore avrà finito di mettere i dentini... piccola bimba-grande ugola! :-)
Ci siamo affacciati sul Reno, grande fiume navigabile, ma non abbiamo fatto in tempo a fare un giro sul battello; avremo una buona scusa per tornarci!
La vita del centro è molto dinamica. Tanti negozi colorati, profumi provenienti da ogni angolo, con montagne di krapfen che ci invitavano a peccare (hanno vinto loro), e tanti, tanti artisti di strada, dai mangiatori di fuoco, ai giocolieri, ai suonatori di strumenti a dir poco inusuali... Gaia ci ha lasciato gli occhi e le orecchie, sembrava rapita da quelle persone provenienti da tanti paesi che si esibivano per le strade.
Lì non ci sono orari per mangiare e si vedono persone sedute ai tavoli che gustano qualsiasi piatto a qualsiasi ora. Anche in questo, ci siamo adattati alle abitudini del luogo :-) .
Proprio in quei giorni si svolgeva a Colonia l'ANUGA, la più grande Fiera biennale a livello internazionale di tutto quello che gira intorno al mondo della ristorazione.
Non ero mai stata ad una manifestazione così importante ed il solo fatto di trovarmi lì mi mandava il cuore in gola! Vedere tutta l'esposizione in un giorno è letteralmente impossibile. Lo spazio allestito è enorme e in una giornata siamo riusciti a vedere solo una piccola parte: food italiano, parte di quello tailandese, turco, giapponese, la sezione del biologico, parte di quella sul pane ed i lievitati...
C'erano espositori da tutto il mondo, ed ognuno di loro metteva a disposizione dei piccoli assaggi dei loro prodotti. Inutile dirvi che abbiamo mangiato ininterrottamente dalle 9.00 di mattina alle 18.00 di sera!
Bella esperienza trovarsi in mezzo a tante culture tutte insieme, ognuna con la loro lingua, ed ognuno con qualcosa da far conoscere al resto del mondo!
Gli espositori riuniti della Provincia di Parma all'ora di pranzo hanno allestito un banchetto da far invidia a tutto il resto della Fiera, tra tortelli, ravioli, Parmigiano Reggiano e salumi di vario genere, si è vista passare davanti tante, ma tante persone, ognuna disposta a fare una fila lunghissima pur di assaggiare quelle meraviglie!
La Turchia ci ha invece omaggiato con uno spettacolo di danzatori, che esibivano i loro costumi tipici ballando e sorridendo sul palco!
Anche qui, Gaia ballava sulle mie spalle e Fiore si dondolava nella fascia dietro alla schiena!
Tante le persone conosciute, chi solo per vendere il proprio prodotto, altri, interessati anche al mio lavoro. Qualcuno ha anche laciato l'idea di una collaborazione, chissà...
La Regione Veneto mi ha omaggiato di un libro riservato a pochi fortunati, con descrizione e ricette dei loro prodotti territoriali; vedrete tra poco che cosa sfornerò!
Tante, tante le emozioni in questo breve periodo. Porto con me un bel ricordo di questo viaggio, con la speranza di tornare presto in Germania, per cucinare e visitarla ancora!
Accompagnata dal resto della famiglia, sono andata a cucinare per un giorno in un ristorante a Colonia, dove sono stati apprezzati in particolar modo i ravioli ed i tortellini.
Lì non fanno in casa la pasta fresca ed erano molto incuriositi dai nostri condimenti tipici delle diverse regioni e dei vari formati di pasta corta. Ho svelato alcuni "segreti" per la cottura, tipo quanta acqua, quanto sale, niente olio in cottura e... mai freddarla sotto l'acqua, come riconoscere la cottura "al dente"... Mi veniva da sorridere, pensando che in fondo non siamo così lontani, eppure le nostre culture (in cucina) sono molto diverse.
La cosa che invece ha lasciato senza fiato me, è stato proprio vedere la struttura di una cucina al di fuori delle (tante, forse troppe) regole e norme che abbiamo in Italia. Ho capito perché tanti cuochi italiani aprono un ristorante in Germania...
Dopo questa avventura nel ristorante siamo passati alla vita vacanziera familiare. Per prima cosa abbiamo pensato bene di rifocillarci con un bello stinco arrosto, accompagnato da wurstel di vario tipo, crauti, patate e birra (dopo il viaggio in macchina dovevamo riprenderci!!).
La Cattedrale è molto bella da vedere, anche se ci siamo ripromessi di tornare con calma... magari quando la piccola Fiore avrà finito di mettere i dentini... piccola bimba-grande ugola! :-)
Ci siamo affacciati sul Reno, grande fiume navigabile, ma non abbiamo fatto in tempo a fare un giro sul battello; avremo una buona scusa per tornarci!
La vita del centro è molto dinamica. Tanti negozi colorati, profumi provenienti da ogni angolo, con montagne di krapfen che ci invitavano a peccare (hanno vinto loro), e tanti, tanti artisti di strada, dai mangiatori di fuoco, ai giocolieri, ai suonatori di strumenti a dir poco inusuali... Gaia ci ha lasciato gli occhi e le orecchie, sembrava rapita da quelle persone provenienti da tanti paesi che si esibivano per le strade.
Lì non ci sono orari per mangiare e si vedono persone sedute ai tavoli che gustano qualsiasi piatto a qualsiasi ora. Anche in questo, ci siamo adattati alle abitudini del luogo :-) .
Proprio in quei giorni si svolgeva a Colonia l'ANUGA, la più grande Fiera biennale a livello internazionale di tutto quello che gira intorno al mondo della ristorazione.
Non ero mai stata ad una manifestazione così importante ed il solo fatto di trovarmi lì mi mandava il cuore in gola! Vedere tutta l'esposizione in un giorno è letteralmente impossibile. Lo spazio allestito è enorme e in una giornata siamo riusciti a vedere solo una piccola parte: food italiano, parte di quello tailandese, turco, giapponese, la sezione del biologico, parte di quella sul pane ed i lievitati...
C'erano espositori da tutto il mondo, ed ognuno di loro metteva a disposizione dei piccoli assaggi dei loro prodotti. Inutile dirvi che abbiamo mangiato ininterrottamente dalle 9.00 di mattina alle 18.00 di sera!
Bella esperienza trovarsi in mezzo a tante culture tutte insieme, ognuna con la loro lingua, ed ognuno con qualcosa da far conoscere al resto del mondo!
Gli espositori riuniti della Provincia di Parma all'ora di pranzo hanno allestito un banchetto da far invidia a tutto il resto della Fiera, tra tortelli, ravioli, Parmigiano Reggiano e salumi di vario genere, si è vista passare davanti tante, ma tante persone, ognuna disposta a fare una fila lunghissima pur di assaggiare quelle meraviglie!
La Turchia ci ha invece omaggiato con uno spettacolo di danzatori, che esibivano i loro costumi tipici ballando e sorridendo sul palco!
Anche qui, Gaia ballava sulle mie spalle e Fiore si dondolava nella fascia dietro alla schiena!
Tante le persone conosciute, chi solo per vendere il proprio prodotto, altri, interessati anche al mio lavoro. Qualcuno ha anche laciato l'idea di una collaborazione, chissà...
La Regione Veneto mi ha omaggiato di un libro riservato a pochi fortunati, con descrizione e ricette dei loro prodotti territoriali; vedrete tra poco che cosa sfornerò!
Tante, tante le emozioni in questo breve periodo. Porto con me un bel ricordo di questo viaggio, con la speranza di tornare presto in Germania, per cucinare e visitarla ancora!
martedì 6 ottobre 2009
COMPOSTA DI GIUGGIOLE
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PER BAMBINI,
SENZA GLUTINE,
SENZA LATTE,
SVEZZAMENTO,
VARIE
Quest'anno il nostro giuggiolo ci ha dato un sacco di frutti. Tante giuggiole le abbiamo mangiate cogliendole direttamente, altre le abbiamo regalate ai vari vicini di casa o amici che sono venuti a trovarci e con il resto.... c'è scappata anche questa!
INGREDIENTI:
giuggiole mature
PREPARAZIONE:
Ho preso le giuggiole ed ho tolto l'osso con un coltello, una ad una (1 kg di giuggiole = 1 ora di lavoro!). Ho messo in una grande padella antiaderente la polpa con attaccata ancora la buccia, e due bicchieri di acqua.
Ho acceso il gas al minimo ed ho portato a bollore. Ho fatto cuocere con il coperchio per quasi 2 ore, aggiungendo di tanto in tanto un po' di acqua calda.
A questo punto ho trasferito tutto in un colino cinese (chinoise) pestando con un piccolo mestolo. Infino ho raccolto le bucce ripassandole al passaverdure, con i buchi più piccoli.
Ho rimesso il tutto sul fuoco ad addensare per circa 20 minuti; ho invasato nei barattoli già caldi e li ho fatti freddare avvolti in un asciugamano con il tappo in giù.
RIFLESSIONI:
In genere si chiamano "composte" quei preparati in cui non aggiungiamo nessun tipo di zucchero e dove si possono sentire i pezzetti di frutta. Qui ho preferito passare il tutto per poter dare questa delizia anche alla piccola Fiore, in fase di svezzamento.
Le giuggiole sono ricche di vitamina C e contengono molti sali minerali.
Questa composta pur non contenendo zucchero è dolce e lascia un retrogusto che ricorda (mooooolto) vagamente l' amarognolo.
Con un kilo di giuggiole (intere) ho fatto 4 vasetti come quello nella prima foto.
A noi è piaciuta su una fetta appena tostata di pane integrale con semi di cereali misti (appena posso metto la ricetta).
P.S. Sull'albero ce ne sono ancora altre, se passate da qui ... ;-)
P.P.S. Domani parto per Colonia, vado a suggerire qualche trucco sulla pasta all'uovo ai tedeschi... e visto che ci sono, approfitto per andare a vedere l'ANUGA. Ci rivediamotra una settimana!!!
sabato 3 ottobre 2009
UNA BOCCA PER.... GRIDARE!!!
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FUORI TEMA
Su questo blog oggi non si mangia, su questo blog oggi si grida forte contro chi vuole imbavagliare la libertà di informazione.
Se volete aderire e firmare la petizione vi rimando a Diritto alla Rete, da dove ho tratto una parte di testo che dice molto:
Muovendo da tali premesse riteniamo importante che la blogosfera e la Rete italiana partecipino alla manifestazione del 3 ottobre per la libertà di informazione, sottolineando che esiste una “questione informazione in Rete” che non può e non deve passare inosservata perché se la libertà della stampa concerne il presente quella della blogosfera riguarda, oltre il presente, il futuro prossimo di ciascuno di noi.
L’auspicio è pertanto che quanti hanno a cuore le sorti dell’informazione in Rete, il 3 ottobre aderiscano alla manifestazione chiedendo alla politica che, in futuro, ogni iniziativa governativa o legislativa si ispiri a questi elementari principi di libertà e democrazia che costituiscono la versione moderna dell’art. 11 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino:
La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi per l'uomo: quindi ogni cittadino può parlare, scrivere, pubblicare in Rete liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.
Nessun sito internet può formare oggetto di sequestro o di altro provvedimento che ne limiti o impedisca l’acceso se non in forza di un provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria nell’ambito di un giusto processo.
martedì 29 settembre 2009
COSCIO DI MAIALE AL FORNO A LEGNA

Per un'occasione speciale ci vuole un piatto speciale...
INGREDIENTI per 30 persone circa:
1 coscio di maiale da 16 Kg (kilo più, kilo meno)
PER CONDIRE:
1 bicchiere di un buon vino rosso
salvia (10 foglie)
rosmarino (4 rametti)
menta (5 foglie)
timo-limone (2 rametti)
curry in foglie (3 cucchiai)
aglio (4 spicchi)
buccia di un limone grattugiata
fiori ( 2 cucchiai) e rametti (3 rametti) di finocchio selvatico (qualcuno lo conosce come finocchiella)
pepe lungo grattugiato (1 grano grattugiato)
sale grosso (3 cucchiai)
semi di senape (2 cucchiai)
strutto (3 cucchiai)
PREPARAZIONE:
Tutti i preparativi sono cominciati 3 giorni prima, con l'acquisto del coscio di maiale e degli ingredienti mancanti per la preparazione. Il secondo giorno, di mattina, ho preso tutte le spezie tranne la senape, e le ho tritate finemente al coltello e quando erano ridotte in polvere (mi ci è voluto circa un quarto d'ora) ho aggiunto il sale.
Ho praticato una decina di tagli profondi da una parte all'altra del coscio e li ho insaporiti con il misto di spezie, lasciandone da parte un cucchiaio o due. L'ho rimesso in frigo ad insaporirsi fino al giorno dopo.
La mattina del terzo giorno ho ripreso il coscio e l'ho messo in una teglia grande (40 x 30), ci sarebbe voluta più grande, ma non l'ho trovata.
con un pennello l'ho bagnata con il vino rosso e dopo un'ora circa l'ho spalmato con lo strutto in cui avevo mischiato le spezie avanzate il giorno prima e i semi di senape schiacciati. Ho buttato il vino in eccesso.
Nel frattempo il fuochista (mio marito) aveva già scaldato il forno, che stava ad una temperatura di 280° circa.
La prima infornata l'ha fatta a fuoco vivo, cioè con la fiamma alta, per far scoppiettare la cotenna e farla diventare croccante. Per questa operazione bastano pochi secondi, girandolo anche dall'altro lato. E già qui i profumi che uscivano dalla bocca del forno facevano girare la testa!

Poi abbiamo aspettato un poco per far spegnere le fiamme e lasciare solo la brace.
Al momento di rimetterlo dentro la temperatura era sui 250°. Diego ha spostato la brace dal lato opposto del forno (per scaldarlo uniformemente) ed ha sistemato il maialino, appoggiando un foglio di carta stagnola dal lato della brace, per non rischiare di bruciarlo.
Lo sportello del forno va chiuso quasi tutto; quasi, perché se c'è ancora qualche pezzetto di legno che fa fumo si rischia un'antipatica affumicatura della carne.
L'abbiamo cotto per circa 9 ore, riaccendendo il fuoco una volta (con lo sportello aperto, mi raccomando), girandolo ogni 2 ore e coprendolo sempre con la stagnola sul lato rivolto verso la brace.
Per l'ora di cena è uscito dal forno cotto a puntino. La temperatura interna era di circa 68°.

Il resto provo a descriverlo ma, credetemi, è riduttivo... una crosta croccante, un profumo divino ed una carne tenera e gustosa!!! E' stato accompagnato da 4 teglie grandi di patate cotte al forno (di casa, però, per non far abbassare troppo la temperatura del forno a legna).
RIFLESSIONI:
Prima di prendere un coscio di maiale di queste dimensioni pensate a dove riporlo in casa. Noi abbiamo un secondo frigorifero che accendiamo in casi particolari, come questo. Non pensate di metterlo su un ripiano insieme al resto perché non ci sta neanche pressato! :-) Svuotate prima il frigo, perché dovrete poggiarlo tenendono "in piedi", smontando gli altri ripiani.
Un consiglio, la carne continua a perdere un po' di liquidi nel frigo, quindi mettete uno straccio nella parte bassa per assorbirli.
Le quantità delle spezie per il condimento vanno calcolate secondo il gusto personale. Ho messo tra parentesi le quantità che ho utilizzato io, così non me le dimentico la prossima volta, ma siete liberi di cambiare il tipo e le quantità di sapori!!! In questo caso il mix ottenuto ha ottenuto sapori ed odori veramente gradevoli, senza essere invadenti. Ho dimenticato l'alloro, che metterò la prossima volta.
Maneggiare un pezzo di carne così grande non è facile, soprattutto dopo averlo massaggiato con lo strutto, ed in cottura, con le temperature alte ed immerso nel grasso che si scioglie. Occorre molta attenzione e, possibilmente, una seconda persona che vi aiuti. A proposito, la teglia deve avere i bordi alti; infatti il grasso che si scioglie è tanto! Inoltre ricordatevi di spostare la teglia lentamente, sempre per non ustionarvi con il grasso sciolto!
A fine cottura ricordatevi di togliere una parte del grasso per insaporire i pezzi di carne. A questo scopo può essere utile una siringa grande.
AUGURI DIEGO E.... ALTRI 51 DI QUESTI MAIALINI!!!
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