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domenica 1 febbraio 2015

LA FARINATA LIGURE


In Liguria per preparare questo piatto tradizionale a base di farina di ceci, utilizzano la classica teglia di rame, di forma rotonda e bassa, come quella che vedete qui sotto.

Tempo fa è arrivata in casa proprio una di queste belle teglie. E' lavorata a mano e, ovviamente, creata appositamente per preparare la farinata.
Dunque... perché non cominciare a sfruttarla la meglio?
Ecco a voi il "battesimo" della nostra teglia di rame!! Certo, non ho acceso il forno a legna per l'occasione... ma appena tornerà il sole ad intiepidire le giornate, state sicuri che avrò una buona scusa per uscire in giardino ad accenderlo! ;-)

INGREDIENTI per una teglia di 34 cm di diametro:
250 gr di farina di ceci
800 ml circa di acqua
1 cucchiaino raso di sale
1 rametto di rosmarino fresco
100 ml circa di olio extravergine di olive (possibilmente ligure)
pepe macinato al momento

PREPARAZIONE:
Versate l'acqua in una ciotola e, aiutandovi con una frusta per non far grumi, aggiungete un po' alla volta la farina di ceci (io preferisco passarla al setaccio, per farla "respirare").
Aggiungete il sale ed il rametto di rosmarino intero, che donerà al piatto un ottimo profumo. Lo toglierete prima di versare l'impasto nella teglia.
Lasciate riposare il tutto per qualche ora, rimestando di tanto in tanto.
In ultimo togliete il rosmarino ed aggiungete l'olio.
Mescolate per bene e versate il tutto in una teglia (se non avete quella di rame fa lo stesso...) che avrete già unto abbondantemente, sempre con olio EVO. Con un cucchiaio cospargete l'olio in superficie distribuendolo dai lati verso il centro.
A questo punto non vi resta che infornare a 220°, con forno statico, ed attendere circa 40 minuti.
Io preferisco cuocerla nella parte bassa del forno per la prima mezz'ora, per poi trasferirla nella parte alta accendendo il grill negli ultimi minuti, per far prendere il bel colore dorato tipico di questo piatto tanto semplice quanto delizioso!
Mi raccomando però, di servire la farinata calda appena sfornata... non come me, che per fare le foto l'ho lasciata (ahimè) raffreddare... Aggiungete una spolverata di pepe macinato al momento ed avrete un piatto da re! Parola di Cuoca Felice!!! :-)

sabato 17 gennaio 2015

ZUPPA DI ORZO E INDIVIA RICCIA


Ecco una preparazione adatta a riscaldarci nelle fredde giornate invernali.
Ingredienti a basso costo che, ben cucinati, ci doneranno un grande piatto!

INGREDIENTI per 4 persone:
1 pianta di indivia da circa 800 gr
180 gr di orzo perlato (non precotto)
50 gr di pancetta a dadini
1 costa di sedano
1 carota
1 spicchio di aglio
1 piccolo peperoncino
1,5 litri circa di brodo vegetale
olio extravergine di olivo
pecorino grattugiato
a piacere fette di pane tostato

PREPARAZIONE:
Lavate e tagliate l'indivia riccia a piccoli pezzi.
In un tegame mettete a soffriggere l'aglio, la carota ed il sedano tritati, insieme al peperoncino. Aggiungete la pancetta a dadini e poco dopo l'indivia. Quando si sarà appassita mettete poco brodo e lasciate cuocere col coperchio a fuoco basso per circa 20 minuti.
A questo punto aggiungete l'orzo perlato e, sempre aggiugendo brodo caldo di tanto in tanto, cuocere ancora per circa 40 minuti e verso la fine regolate di sale.
Terminata la cottura, servite caldo aggiungendo a piacere del pecorino grattugiato e un filo d'olio extravergine a crudo.
Se vi piace inoltre, potete accompagnare con del pane tostato.

Una curiosità: la parte più amara delle foglie è quella verso la base del cespo; quindi se volete una minestra con un gusto più o meno amarognolo decidete voi se tagliare una parte più o meno grande dalla base della vostra indivia riccia.

mercoledì 15 gennaio 2014

CIAMBELLINE AL VINO



Queste buonissime ciambelline fanno parte della tradizione della mia famiglia: le preparava mia nonna, le mie zie, mia madre, e adesso tocca a me portare avanti la tradizione di casa, preparandole insieme alle mie figlie.
La preparazione è semplicissima, ed il risultato assicurato!

INGREDIENTI:
250 cc di vino bianco secco
250 cc di olio di semi di girasole
250 gr di zucchero semolato
20-30 gr di semi di anice (se non vi piacciono potete anche ometterli)
la buccia di 1 limone
1 bustina di lievito in polvere per dolci
700 gr di farina 00

PREPARAZIONE:
Il giorno prima della preparazione, mettete i semi di anice a macerare nel vino bianco in una capiente ciotola.
Il giorno seguente aggiungerete nella ciotola con il vino e l'anice anche l'olio, lo zucchero e la buccia del limone grattugiata.
Cominciate a lavorare con le fruste elettriche, e nel frattempo, un cucchiaio alla volta, iniziate ad aggiungere la farina, in cui avrete mischiato il lievito in polvere.
Trasferite il tutto su una tavola di legno e finite di lavorare a mano.
Otterrete un impasto morbido che farete riposare circa 20 minuti.
A questo punto prendete dei piccoli pezzi dall'impasto e, arrotolandoli, date la classica forma delle ciambelle.
A mano a mano che preparate le ciambelle "tuffatele" in una ciotola in cui avrete messo altro zucchero semolato, in modo che si attacchi da un lato delle ciambelle, e mettetele nelle teglie foderate con carta da forno, con la parte che avete passato nello zucchero rivolta verso l'alto.
Non vi rimane che infornarle nel forno ventilato a 160° per circa 15 minuti.
Quando cominciano a prendere colore toglietele e lasciatele raffreddare.
Non abbiate timore nel proporle ai vostri bambini, per via dell'alcool contenuto nel vino... l'alcool evapora durante la cottura!

Con questa dose potrete preparare 3-4 teglie (a seconda della grandezza delle ciambelle); ed una volta raffreddate potete conservarle in un sacchetto di carta per diversi giorni. Saranno sempre buone come appena fatte!!! Garantito!!! ;-)

venerdì 27 dicembre 2013

LE PATATE CHE PIACCIONO A WALLY (OVVERO... LE PATATE RIPASSATE IN PADELLA)



Chi mi conosce sa che in casa amo cucinare piatti semplici e tradizionali. E' questa la cucina con cui sono cresciuta ed è questa a cui sono rimasta affezionata.
Le patate ripassate in padella sono semplicissime da preparare e spesso le faccio come contorno.
Wally, figlia di una mia carissima amica, le ha assaggiate per la prima volta qui, proprio in casa da noi, ed è rimasta a dir poco "folgorata". Sua mamma, che ama almeno quanto me la cucina tradizionale, non le aveva però mai preparate, semplicemente perchè i piatti della sua tradizione sono diversi dai miei.
Io ho spiegato alla mia amica calabrese che sono semplicissime da preparare, ma lei dimentica sempre il procedimento, ed ogni tanto mi chiama per farselo ricordare, perché non ne può più di sentirsele chiedere dalla figlia.
Lascio quindi questa ricettina semplice prima di tutto per la simpatica Wally, poi per non sentire più Maura che mi chiama disperata, ed ogni volta devo ripetergli il procedimento, ed infine, ma non ultimi, ai voi lettori del blog, che mi chiedete sempre nuovi piatti.

INGREDIENTI per 4 persone:
6 patate medie
olio extravergine di oliva
Spezie secche miste già pronte (a piacere)

PROCEDIMENTO:
Mettete a bollire una pentola d'acqua (non salata), e nel frattempo sbucciate le patate e tagliatele in 4 nel senso della lunghezza, e poi a tocchetti, come nella foto sottosttante:


Quando bolle l'acqua metteteci le patate che avete tagliato e lasciatele sbollentare per circa 8 minuti (dipende dalla grandezza dei singoli pezzetti di patate; sentitele con uno stecchino durante la cottura, e se è necessario aggiungete o togliete un paio di minuti di cottura. Devono risultare ancora un po' crude al cuore, non completamente cotte.
Quando sono pronte mettete le patate in acqua fredda per fermare la cottura, poi lasciatele scolare in uno scolapasta.
In una padella grande mettete abbondante olio extravergine e quando è ben caldo aggiungete le patate a cuocete a fiamma alta.
I segreti per ottenere le patate croccanti sono due: il primo è quello di mettere nella padella un solo strato di patate, in modo che stiano una vicina all'altra e tutte tocchino il fondo della padella, in pratica non devono essere una sopra all'altra; il secondo è quello di non girare troppo spesso le patate. Lasciatele cuocere, e giratele solo quando si sono dorate da un lato.
A metà cottura potete aggiungere solo un po' di sale, o, come piace a me, una spolverata di spezie pronte (i classici preparati per arrosti). In questo ultimo caso non aggiungete sale, in quanto in genere è già contenuto nel barattolo insieme alle spezie.

Quando saranno tutte dorate mettetele su carta paglia, così perderanno l'olio in eccesso, e servitele ancora ben calde... il succecco è assicurato!!!!!

martedì 12 novembre 2013

ZUCCA SOTT'OLIO



E' passato più di un anno dall'ultimo post.
Tante cose sono cambiate, e stanno cambiando ancora...
Ci sono dei momenti nella vita in cui, anche se non te lo aspetti, c'è una svolta, e ti ritrovi, senza volerlo, a dover prendere decisioni importanti e non facili, che coinvolgono il resto della famiglia... 
Questo a volte comporta inevitabilmente che l'attenzione venga spostata altrove...
Ecco perché la mia lunga assenza dal blog in questi mesi. Sono stata impegnata a ragionare su quello che è successo e cercare di trovare una soluzione che andasse bene non solo a me... e ancora non ho risolto tutto...

Siete stati in tanti a scrivermi in questi mesi, chiedendomi di tornare a farmi viva, di tornare a dedicarmi al blog scrivendo ancora di ricette e pensieri di vita.
Vi ho sempre pensato con affetto, e mi è mancato, oltre al mio blog, anche il vostro affetto e gli scambi di opinioni sulle ricette e non solo.

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente una lettrice fra le più affezionate, e la sua meravigliosa famiglia, durante uno dei miei tanti spostamenti di lavoro in giro per l'Italia. Angiola mi ha chiesto tante volte di tornare a scrivere sul blog, ed in questi mesi ci sono state diverse occasioni di scambi di pensieri, oltre che di ricette.
Lascio qui la ricetta della zucca che mi ha chiesto (il barattolo che le avevo portato è finito in 24 ore....), in modo che anche tutti voi possiate averla a disposizione se vi va di cimentarvi in questa preparazione di stagione.

Non so quando tornerò a scrivere regolarmente sul mio blog, ma mentre cerco di trovare una qualche soluzione nella vita privata, lascerò qui di tanto in tanto qualche ricetta.


Veniamo dunque alla zucca sott'olio.

INGREDIENTI:
1 zucca intera (la mia pesava 6,8 Kg)

sale fino
origano (o menta se preferite)
1 testa d'aglio
peperoncini secchi
2 litri di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE:
Lavate la zucca con una pezza umida, per togliere i residui di polvere e terra, e tagliatela a spicchi.
Pulite gli spicchi dai semi e tagliate via la buccia.
Ora che avrete pulito tutti gli spicchi, tagliateli a dadini e metteteli dentro un recipiente coprendoli con acqua e aceto bianco (al 50%, metà acqua e metà aceto bianco). Laciatele in ammollo per 24 ore (io la preparo la mattina, così il giorno dopo ho tutto il tempo di continuare con il resto delle operazioni).
Trascorse le 24 ore dovrete strizzarle per togliere lacqua e aceto in eccesso. Io mi aiuto un po' alla volta con uno schiacciapatate, strizzandole per bene e raccogliendole dentro ad un'insalatiera.
A questo punto condite i dadini di zucca marinati, con il sale e l'origano, come se fosse un'insalata. Ovviamente la quantità del condimento è personale, e potete assaggiarla per capire se aggiungere o meno questo o quell'ingrediente.
Ora, dopo aver sterilizzato ed asciugato i barattoli di vetro ed i coperchi (assicuratevi che siano quelli che permettono di vedere se c'è il sottovuoto), mettete in ognuno un po' di olio extravergine, giusto per coprire il fondo, un peperoncino piccolo (io ne metto una metà in fondo e l'altra in alto, prima di chiudere il coperchio) e qualche fettina di aglio (anche questo lo metto sia sopra che sotto).
Riempite i barattoli con la zucca, fino ad un paio di centimetri dall'orlo del barattolo.
Aggiungete olio extravergine fino a coprire tutti i dadini. Aiutatevi con un cucchiaio a schiacciare bene la zucca facendo uscire l'aria e comprimendoli verso il fondo.
Non vi rimane che chiudere bene i coperchi (dopo aver pulito per bene il bordo dei barattoli) e sistemarli in una pentola. Coprite con acqua fredda (l'acqua deve superare di un paio di centimetri i coperchi) e portate a bollore. Io li faccio bollire per circa 15 minuti, poi spengo il gas e li lascio raffreddare dentro la stessa acqua.
Quando l'acqua sarà fredda togliete i barattoli e controllate che i coperchi abbiano al centro una piccola depressione (non devono fare "clic"), che indica l'avvenuto sottovuoto. Se invece fanno "clic" significa che i coperchi non sono a tenuta stagna, oppure non avete chiuso bene.  Cambiate i coperchi e fate bollire di nuovo i barattoli come avevate fatto precedentemente.

Con la mia zucca ho riempito circa 15 barattoli di diverse dimensioni. Si può mangiare dopo un mese dalla preparazione.
Se la preparate adesso, avrete anche dei buonissimi e apprezzatissimi regali di Natale!

Un ringraziamento particolare va alla mia amica Maura, con la quale in questi mesi è capitato di condividere pensieri, parole, buona musica (...dovreste vederla...abbracciata alla sua zampogna...) ed anche ricette... Grazie per avermi dato questa!!

Ed infine un saluto a voi, cari amici e lettori, e grazie l'affetto che mi avete dimostrato con i vostri messaggi e le vostre numerose visite sul mio blog in questi mesi!

A presto!!!

martedì 13 dicembre 2011

PIZZA RIPIENA CON CIME DI RAPA E SALSICCIA


Siamo in pieno periodo di cime di rapa, ortaggio originario della regione mediterranea, imparentato con la famiglia delle Crocifere (broccolo, cavolo, ecc...).
Vi lascio oggi una ricetta per preparare un'ottima pizza ripiena.

INGREDIENTI per una teglia 30x40:
470 gr di farina 0
330 ml di acqua
10 gr di lievito di birra
15 gr di sale
15 ml di olio extravergine di oliva
1500 gr di cime di rapa fresche
2 salsicce
1 peperoncino
2 spicchi di aglio

PREPARAZIONE:
Cominciate con la preparazione dell'impasto: sciogliete il lievito nell'acqua e versatela in una ciotola dove avrete già messo la farina. Aggiungete il sale e in ultimo l'olio. Finite di lavorare su un piano di legno e se serve spolverate con poca farina. Mettete l'impasto coperto a lievitare fino al raddoppio.
Nel frattempo lavate le cime di rapa e tagliatele a pezzi (sono commestibili le foglie, gli steli ed i bottoni floreali che posso esservi attaccati). Cuocetele qualche minuto al vapore (devono rimanere "al dente").
In una padella scaldate l'aglio ed il peperoncino tritato in abbondante olio extravergine. Aggiungete le salsicce a pezzi e quando saranno cotte mettete anche le cime di rapa ad insaporirsi qualche minuto. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
Accendete il forno statico alla temperatura di 200°.
Riprendete l'impasto lievitato e dividetelo in due. Senza lavorarlo troppo (altrimenti il glutine riprende forza e farete più fatica a lavorarlo) stendete la prima metà con il mattarello spolverando il piano di lavoro e foderate la base della teglia già unta con poco olio. Mettete sopra all'impasto steso il condimento delle cime di rapa ripassate in padella con le salsicce, e dopo aver steso la seconda parte dell'impasto coprite il tutto sigillando bene i lati. Spennellate tutta la superficie con olio d'oliva e bucherellate con la forchetta.
Infornate nella parte bassa per 15 minuti; spostate la teglia in alto e cuocete ancora per 5 minuti, il tempo di far prendere colore.

Questa pizza è ottima servita sia calda che fredda.

lunedì 12 settembre 2011

SPAGHETTI ALLA CHITARRA AL VINO ROSSO CON RAGÚ BIANCO DI CINGHIALE


La farina.
E' questo l'elemento in cucina che più mi affascina. Un ingrediente semplice, che riesce a dar vita a piatti meravigliosi.
L'ispirazione per questa ricetta mi è venuta guardando un'immagine, la foto di un viso, spontaneo, sincero, bello. 
Alcune persone sono come la farina, semplicemente meravigliose... 
Sor Maè... questa è per te! :-)

INGREDIENTI per la pasta al vino rosso (per 4 persone):
400 gr di semola di grano duro rimacinata
400 ml di vino rosso, che ridotto diventeranno 200 ml (io ho usato un Montepulciano d'Abruzzo, gusto pieno ed asciutto)
2 tuorli grandi
1 pizzico di sale

INGREDIENTI per il ragù bianco di cinghiale:
500 gr di polpa di cinghiale
100 gr di cipolla
120 gr di carota
150 gr di sedano
500 ml di brodo di carne
1 bicchiere di vino bianco secco
rosmarino, salvia e alloro a piacere

PREPARAZIONE:
Cominciate con la pasta al vino: con queste dosi è un po' dura da lavorare a mano, vi consiglio in questo caso di usare un mixer (robot da cucina). Se non avete un robot o volete impastare a mano aggiungete un po' alla volta altro vino fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Per prima cosa mettete il vino in un pentolino sul fuoco e riducetelo della metà (pesandolo di tanto in tanto); in questo modo i sapori si concentrano. Quindi lasciatelo raffreddare (altrimenti rischiate di cuocere le uova).
Mettete nel mixer la semola, il sale, i tuorli e la riduzione di vino. Fate partire le lame e lasciatele lavorare finchè si forma l'impasto.
Finite di lavorarlo su un piano di legno e fatelo riposare nel frigorifero, avvolto nella pellicola per un'ora.

Passate ora al ragù. Preparate un trito di cipolla, carota e sedano e metteteli a soffriggere in una padella con l'olio. 

Tagliate il cinghiale a dadini piccoli e aggiungeteli al soffritto che nel frattempo si è ammorbidito.
Il cinghiale rilascia liquidi in cottura; lasciateli evaporare tutti girando spesso e poi sfumate con il vino bianco. Aggiungete il rosmarino, l'alloro e la salvia; io li ho avvolti in una garza legandola con lo spago, così non devo andare a ricercarli nella padella per toglierli. In questo modo rilasciano tutti i loro profumi e sapori, anche se non si vedranno nel piatto finito. Ora cominciate ad aggiungere brodo caldo un po' alla volta, portando a cottura il cinghiale (io ho impiegato circa 40 minuti).

A questo punto riprendete l'impasto nel frigo e con l'aiuto della sfogliatrice (mitica Imperia) preparate delle sfoglie di pasta. Io  mi sono fermata alla terza tacca (contando dalla prima, quella più larga) in modo da avere il giusto spessore per poterla tagliare alla "chitarra".
Se avrete preparato un'impasto consistente non avrete bisogno di ulteriore semola o farina per la lavorazione.


Ora poggiate le sfoglie di pasta sulla chitarra come indicato nella foto e premete con il mattarello facendolo girare più volte avanti e indietro per tutta la lunghezza della sfoglia. La pasta comincerà a staccarsi da sola cadendo in basso.

Se fa fatica a staccarsi accarezzate con le dita delicatamente le corde della chitarra, nel senso opposto alla direzione del mattarello (in pratica muovete le dita proprio come fareste per suonare una chitarra classica).

Ora la vostra pasta è pronta per essere cotta in abbondante acqua salata.
Potete cuocerla subito, oppure congelarla, oppure lasciarla seccare (ricordatevi di girarla di tanto in tanto, per far asciugare anche la parte sotto).
Se la cuocete fresca oppure congelata ci vorranno pochi minuti; se invece la farete seccare i tempi di cottura aumenteranno.
Ah, dimenticavo... se volete dare il tocco finale spolverate questa pasta con scaglie di ricotta salata!

mercoledì 7 settembre 2011

SUPPLI' ALLA ROMANA



Qualche tempo fa avevo preparato questi buonissimi supplì, dimenticando poi di inserire la ricetta (questa volta abbiamo anche il video)... Rimedio subito!
La ricetta è quella classica dei supplì che una volta si chiamavano "al telefono". L'estate ce la stiamo per lasciare alle spalle, le temperature si sono abbassate un po'... quindi possiamo ricominciare a friggere!

INGREDIENTI per 32 supplì da 60 gr. l'uno:
500 gr di riso Roma (o Carnaroli, o Vialone Nano)
30 gr di cipolla bianca
400 gr di pomodori pelati passati al mixer (ma non troppo, non devono diventare totalmente liquidi)
1 lt di brodo di carne (se proprio non ce la fate a prepararlo usate il dado, quello senza glutammato)
50 gr di burro
100 gr di parmigiano reggiano grattugiato
100 ml di vino bianco
40 gr di regaglie (fegatini di pollo) ma queste sono facoltative perchè (purtroppo) non a tutti piacciono
sale, pepe
3 uova
200 gr di mozzarella (quella vera per favore, non quella chiamata "per pizza", che oltre a non avere praticamente sapore... non fa neanche il filo!!!)
200 gr di pane grattato
1,5 lt di olio di arachidi per friggere

PREPARAZIONE:
Tritate la cipolla ed i fegatini se vi piacciono, cuocete a fuoco basso con poco olio e salate. Sfumate con il vino bianco, lasciate evaporare e quando non sentite più l'odore dell'alcol aggiungete i pomodori passati. Aggiungete sale e pepe a piacere, coprite e lasciate cuocere almeno 20 minuti con il coperchio.
A parte scaldate il brodo di carne (o di dado).
Aggiungete il riso nei pomodori e cuocete il riso al dente aggiungendo di tanto in tanto il brodo caldo.
Appena il riso è pronto toglietelo dal fuoco e aggiungete il burro con il parmigiano.
Stendete il riso in una teglia (più è grande e prima si fredda in modo omogeneo) e coprite con la pellicola (deve stare a contatto con il riso, attenti a non scottarvi!). Lasciate freddare. Nel frattempo tagliate la mozzarella a pezzi piccoli.
Preparate sul piano di lavoro la teglia con il riso, il piatto con la mozzarella, un piatto con le uova sbattute, un piatto con il pan grattato ed un piatto grande dove metterete i supplì formati.
Ora passiamo alla "pezzatura" e alla formazione dei supplì.
Questa volta ho messo un video, in modo che anche chi mi segue fuori dall'Italia può vedere come facciamo a preparare queste delizie (a volte dò per scontato che tutti conosciamo alcuni passaggi importanti delle nostre preparazioni tradizionali...). Ok, non sarà il massimo (me la cavo meglio con le foto) ma in compenso ho un'ottima aiutante!  :-)


Prendiamo dunque un cucchiaio di riso, facciamo un incavo al centro per mettere la mozzarella, chiudiamo bene e diamo la forma a "uovo". Passiamo il supplì nell'uovo e in ultimo nel pangrattato. Stringiamo bene per far aderire il pangrattato all'uovo e mettiamo i supplì da parte.
A questo punto abbiamo due scelte: o li friggiamo subito in olio ben caldo, oppure possiamo congelarli così come sono. Nel momento in cui ci serviranno basterà riportarli a temperatura ambiente e friggerli. Saranno come appena fatti!

RIFLESSIONI: I supplì sono un piatto semplice da preparare ma richiedono tempo. Conviene farne più di quelli che pensiamo di utilizzare e congelare gli altri, così li avremo già pronti da friggere quando ne avremo voglia.
Se passate da Roma e volete assaggiare i migliori supplì della capitale andate in Via Santa Maria Ausiliatrice, da Gabri. Anni fa quando lavoravo in quella zona ci andavo a pranzo quasi tutti i giorni, ed il mio pranzo era sempre lo stesso: 6 supplì, come solo loro sapevano fare... comprensivi di "regaglie"... semplicemente commoventi!

lunedì 18 aprile 2011

LE CAMILLE


L'unico modo di far mangiare le carote alle bimbe è di "intortarle" nella camille... Veloci da preparare sono un'ottima idea per colazioni e merende e, perché no, per una gita fuoriporta...

INGREDIENTI per 20 camille circa:
5 uova medie (separare i tuorli dagli albumi)
la scorza di un limone bio
250 gr di zucchero
350 gr di carote grattugiate
225 gr di farina di mandorle
115 gr di farina
8 gr di lievito per dolci (mezza bustina)

PREPARAZIONE:
Riscaldate il forno a 180° in modalità statica.
In un contenitore montate lo zucchero, la scorza del limone ed i tuorli.
Aggiungere le carote grattugiate e mescolate, poi la farina di mandorle, la farina ed il lievito.
A parte montare gli albumi a neve, incorporarli lentamente nel composto e versate negli stampini.
Se usate quelli in silicone non c'è bisogno di imburrarli. Se invece non avete gli stampi in silicone o i pirottini, potete sempre mettere il composto in uno stampo rotondo, o per ciambellone, o da plum cake (imburrateli ed infarinateli prima di colare il composto all'interno).
Prima di infornare se volete, potete cospargere le granelle di zucchero, e una volta freddi spolverare con lo zucchero a velo.
Cuociono in 20-25 minuti, controllando con uno stecchino la cottura all'interno.

Noi li portiamo fuori alla prossima scampagnata... e voi?!?

lunedì 11 aprile 2011

ARISTA A BASSA TEMPERATURA


Ultimamente mi sto interessando di cotture a bassa temperatura, soprattutto per la carne, che a volte risulta essere troppo secca e stoppacciosa. L'arista è uno di quei tagli che non contiene grasso, che sciogliendosi in cottura può contribuire ad ammorbidire la carne. Inoltre una cottura tradizionale ad alta temperatura fa evaporare i liquidi contenuti in essa.
E' per questo che dopo aver acquistato un piccolo termometro digitale con una sonda che va direttamente in forno, ho provato una cottura a bassa temperatura che lascia la carne tenera, succosa e saporita.
Se volote anche voi un'arista di un bel colore rosato, ben cotta, succosa e saporita... ecco la ricetta, seguita da alcune considerazioni:

INGREDIENTI:
1,200 Kg di Arista di maiale intera

Per la marinatura in sottovuoto (se non potete fare il sottovuoto moltiplicate le dosi dell'acqua, sale, zucchero e salnitro per 10 e mettete la carne a marinare immersa in un contenitore):
500 ml di acqua
20 gr di sale
10 gr di zucchero
0,5 gr di salnitro (facoltativo, io non l'ho messo)
2 spicchi di aglio con camicia
1 foglia di alloro
10 grani di pepe nero interi
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaino di fiori di finocchietto selvatico

PREPARAZIONE:
Per prima cosa facciamo bollire per 5 minuti l'acqua con tutte le spezie. Lasciamo raffreddare e filtriamo, tenendo da parte solo l'acqua.
Prendete la carne e se avete l'apparecchio per fare il sottovuoto procedete così: con 400 ml dell'acqua filtrata siringate la carne in varie parti. Chiudetela sottovuoto e lasciatela in frigo per 48 ore.
Se non avete la possibilità di fare il sottovuoto allora immergete la carne per 24-36 ore in una ciotola con l'acqua filtrata e lasciatela in frigo.
Finito il tempo della marinatura togliete il sacchetto dal frigo e lasciatelo stemperare (io lo tolgo qualche ora prima). Aprite il sacchetto (o toglietela dalla ciotola) asciugate la carne e mettetela in una teglia, senza aggiungere nient'altro. Mettete l'ago della sonda nella carne ed infornate.
La temperatura di cottura deve essere di 75°, ma con un forno casalingo non è facile mantenerla stabile, perché mettendo la carne dentro la temperatura tende ad abbassarsi.
La carne è pronta quando raggiunge una temperatura di 68° al cuore. Sfornate e abbattete.
Se non avete l'abbattitore, per una volta potete mettere la carne nel congelatore, per fermare la cottura prima possibile) per circa un'ora.
Posso dirvi che solo l'esperienza personale e la conoscenza del proprio forno può aiutarvi. Indicativamente vi dò i miei tempi per questa prima cottura: cinque ore e mezzo per 1,200 Kg di carne. Sono convinta che monitorando più spesso la temperatura del forno si può scendere a 3,5-4 ore di cottura.


RIFLESSIONI:
Con questo tipo di cottura la carne rimane tenera e soprattutto succosa. Non sono stati utilizzati grassi di nessun tipo e la carne si insaporisce soltanto utilizzando l'acqua filtrata in cui abbiamo fatto bollire le spezie. Queste possono cambiare in base ai nostri gusti o alle nostre necessità. Prendete quelle che ho scritto io solo come indicazione generale.
Potete cuocere qualsiasi tipo di carne con questa cottura a basas temperatura, ma ricordate che deve essere magra; eventualmente togliete tutte le parti grasse prima di infornarla (nfatti il grasso si scioglie a temperature più alte).
Affettate la carne solo prima di servirla, e ricordatevi di scaldare i piatti nel forno, perché tende a freddarsi subito.
Se dovete scaldare la carne fate attenzione a non cuocerla troppo, altrimenti rischiate di far evaporare in due minuti l'acqua contenuta, rovinando così tante ore di lavoro!! L'ideale sarebbe affettarla e scaldarla dolcemente nel forno a microonde coperta dalla pellicola.
Il peso dell'arista dopo la cottura era di 1900 gr circa.
Il salnitro indicato nella ricetta serve per non far perdere alla carne il colore rosso, ed è usato soprattutto negli insaccati. Credo che si possa trovare in farmacia. Io ho preferito non usarlo, e il colore della carne con questa cottura è rimasto di un rosa delicato (da non confondere con il colore della carne quando non è totalmente cotta!!!) che, tutto sommato, non mi dispiace, rispetto al grigio delle cotture ad alta temperatura.
La carne si è conservata benissimo in frigo per tre giorni.
La preparazione di questo piatto può sembrare un po' lunga, ma vi assicuro che ne vale veramente la pena!

La ricetta è dello Chef Angelo Biscotti, e ringrazio la mia amica Bruna per avermela fatta conoscere.
Se volete approfondire l'argomento della cottura a bassa temperatura, fate un salto qui, sul meraviglioso blog di Davide Bressanini, dove viene spiegato quello che avviene a livello molecolare, in un linguaggio semplice e chiaro anche per i profani della chimica.

giovedì 3 marzo 2011

PANE A 5 COLORI


Un libro "ghiotto". Così lo definirei quello di Sara Papa scritto da pochi mesi, e già alla seconda ristampa.
Già, perché "Tutta la bontà del pane" è un libro scritto con il cuore, da una persona che ama la tradizione; inoltre per chi come me a volte utilizza la pasta madre, qui può trovare le dosi occorrenti su ogni tipo di pane preparato nel suo libro.
Sto provando con grande soddisfazione diverse sue ricette  ed oggi ve ne propongo una molto particolare.
Questo pane aromatizzato dalla presenza delle spezie accompagna molto bene salumi e formaggi, e dona alla tavola un tocco di colore che stupirà i vostri ospiti.
Il procedimento è un po' lungo ma ne vale la pena. Ecco a voi la ricetta (tra parentesi qualche aggiustamento personale):

INGREDIENTI (per una treccia da circa 40 cm):
Per l'impasto bianco:
150 gr di farina 0
75 ml di acqua (io 80 ml)
5 gr di zucchero
6 gr di lievito di birra oppure 75 di pasta madre
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
2 gr di sale

Per l'impasto rosso:
120 gr di farina 0
50 gr di concentrato di pomodoro
30 gr di paprica dolce
25 ml di acqua (io 48 ml)
5 gr di zucchero
6 gr di lievito di birra oppure 75 di pasta madre
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
2 gr di sale

Per l'impasto verde:
150 gr di farina 0
200 gr di bietole o spinaci cotti al vapore
100-150 ml di acqua
5 gr di zucchero
6 gr di lievito di birra oppure 75 di pasta madre
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
2 gr di sale

Per l'impasto giallo:
130 gr di farina 0
20 gr di curcuma
1 bustina di zafferano
75 ml di acqua (io 85 ml)
5 gr di zucchero
6 gr di lievito di birra oppure 75 di pasta madre (anche qui ho usato 15 gr di lievito di birra perché  fatica a lievitare)1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
2 gr di sale

Per l'impasto nero:
150 gr di farina 0
5 gr di nero di seppia
75 ml di acqua
5 gr di zucchero
6 gr di lievito di birra oppure 75 di pasta madre
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
2 gr di sale

PREPARAZIONE:
Consiglio di iniziare a lavorare i pani di colore rosso e giallo per primi, perché lievitano più lentamente.
Per questi due impasti mescolate la curcuma e la paprica con la farina.
Per l'impasto verde dovrete frullare le verdure crude con l'acqua indicata e prendere solo 75 gr ( io 65gr) del composto ottenuto. Io le ho cotte prima per errore ma la brillantezza del colore ne risente.
Preparate quindi un'impasto alla volta: prendete una ciotola, mettete la farina (con le eventuali polveri), aggiungete l'acqua in cui avrete sciolto il lievito con lo zucchero, e di seguito gli altri ingredienti (in ultimo il sale).
Consiglio di sciogliere lo zafferano in poca acqua (prelevata da quella pesata) prima di aggiungerlo agli altri ingredienti; in questo modo verrà assorbito in maniera omogenea.
Coprite questi 5 impasti e lasciateli lievitare per mezz'ora circa.
Io ho preparato una treccia a 5 seguendo le indicazioni trovate qui, ma potete sbizzarrirvi a creare accostamenti di pane con rosette, bottoncini o treccine bicolore...
Una volta formata la treccia l'ho lasciata lievitare ancora per altri 20 minuti e l'ho cotta nel forno statico a 180° per 40 minuti. Se preparate panini e treccine più piccole saranno sufficienti una ventina di minuti di cottura.

giovedì 3 febbraio 2011

LE CASTAGNOLE PER LA FANTAFESTA


Questa ricetta me l'ha passata una signora che non sta mai ferma in cucina, peggio di me!
Rosella ha trovato questa ricetta e l'ha modificata adattandola ai suoi gusti. Io ho assaggiato le sue castagnole e sono rimasta stupita per la loro leggerezza,
Dopo averle chiesto la ricetta l'ho cambiata a mia volta rendendo queste castagnole commestibili anche per chi è intollerante al latte e derivati.
Se non avete problemi di sorta, potete sostituire l'olio con il burro ed il succo di frutta con il latte, mantenendo i pesi invariati.
Ecco quindi la ricetta anche per voi:

INGREDIENTI per circa 50 castagnole:
300 gr di farina 00
75 gr di zucchero semolato
25 gr di olio extravergine
1 uovo piccolo
70 ml di succo di frutta
buccia di un limone grattugiata
8 gr di lievito per dolci (mezza bustina)


PREPARAZIONE:
Pesiamo gli ingredienti e mettiamoli tutti insieme in una ciotola. Mescoliamo con una spatola fino ad ottenere un impasto che ha la consistenza della pasta frolla, eventualmente finiamo di lavorare a mano.
Chiudere l'impasto con la pellicola e lasciar riposare per 30 minuti.
Riprendere l'impasto, fare tante palline poco più grandi di una nocciola e friggerle in abbondante olio di arachidi fino a che ottengono un bel colore dorato.
Potete anche formare dei filoncini con l'impasto, dello spessore di un dito, come quando preparate gli gnocchi, e tagliare tanti pezzetti.
Spolverate con zucchero a velo e servire quanto prima!

LA FANTAFESTA:
Per chi si trova non lontano dal casello autostradale di Magliano Sabina (RI) e volesse un assaggio di queste castagnole e tanto altro, vi comunico che il giorno 20 febbraio sarò presente insieme al mio amico Chef Fabio Castrucci alla Festa di Carnevale che si terrà presso il Casale Regina a partire dalle ore 13,00. Per maggiori info leggete qui... VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

sabato 1 gennaio 2011

SENZA LATTE







giovedì 18 novembre 2010

GNOCCHI DI PATATE


 Gli gnocchi sono una preparazione molto antica; sono diffusi in molti Paesi del mondo e si differenziano per gli ingredienti all'interno dell'impasto e per gli svariati condimenti.
In Italia quelli più diffusi sono quelli di patate. Vediamo insieme la ricetta classica per prepararli:

INGREDIENTI per 4 persone:
600 gr di patate a pasta farinosa (a pasta bianca, oppure a buccia rossa)
150-250 gr di farina (a seconda di quanta ne "richiede" l'impasto)
sale


PREPARAZIONE:
Lavate le patate e mettetele in una pentola con acqua fredda. Portate ad ebollizione e lasciare cuocere le patate finchè saranno morbide (dovrete attraversarle facilmente con uno stecchino).
Pelatele e passatele nello schiacciapatate. Lasciate freddare su una teglia allargando le patate schiacciate, in modo da far asciugare tutta la loro umidità. Salatele.
Trasferitele su una spianatoia ed aggiungete la farina, cominciando ad impastare con l'aiuto di un tarocco (o anche semplicemente con le mani).
Quando si sarà formata un impasto liscio e omogeneo (se avete bambini che girano per casa questo è il momento di chiamarli!!!), prendetene piccoli pezzi e arrotolateli con i palmi delle mani, spolverando la spianatoia con poca farina se occorre. Lo spessore dovrà essere come quello di un dito. 

A questo punto si taglia il rotolino in tanti piccoli cilindretti (grandi circa come una falange) che vanno passati sull'apposito rigagnocchi (o sui rebbi di una forchetta, o dietro ad una grattugia). 
Le due estremità dello gnocco (quelle dove abbiamo effettuato il taglio) vanno fatte aderire una sul rigagnocchi e l'altra sul pollice, per poterli arrotolare; in questo modo la parte del taglio va a finire all'interno dello gnocco senza attaccarsi agli altri quando li trasferirete su un telo infarinato.
Ecco pronti i nostri gnocchi, una volta scelto il condimento li tufferemo in acqua bollente salata. Quando verranno a galla saranno pronti; scoliamoli e passiamoli nella salsa scelta.

RIFLESSIONI:
Questa è la ricetta base per preparare gli gnocchi, in questo modo possono essere mangiati anche da chi è intollerante al latte e derivati o alle uova.
Se invece non ci sono problemi di intolleranze, consiglio di aggiungere all'impasto 2-3 cucchiai di parmigiano grattuggiato.
Qualcuno aggiunge anche un uovo nell'impasto, per aumentare la consistenza.
Io aggiungo sia il parmigiano che un pizzico di noce moscata (ma questo lo decido anche in base al tipo di condimento che li accompagneranno).
Gli gnocchi rilasciano pian piano l'umidità contenuta nelle patate, quindi una volta fatti consiglio di cuocerli subito o di congelarli ben separati su un vassoio, raggruppandoli in un sacchetto il giorno dopo. Al momento di cuocerli andranno gettati in acqua salata bollente, togliendoli quando vengono a galla, come di consueto.

domenica 31 ottobre 2010

DITA DI STREGA PER HALLOWEEN


Queste dita sono talmente brutte da far impressione bambini e adulti... Velocissime da realizzare e di sicuro effetto!
La ricetta l'ho presa qui, dove c'è anche un video; di seguito riporto le indicazioni per rifarle.

INGREDIENTI per circa 30 dita:
100 gr di burro freddo
280 gr di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 uovo
1 bustina di vanillina
100 gr di zucchero a velo
30 mandorle dolci pelate
1 cucchiaino di marmellata (more o frutti di bosco)

PREPARAZIONE:
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola (lasciate da parte mandorle e marmellata) e inziate a lavorare con le mani. Quando si ottiene una pasta malleabile (come una pasta frolla) prendiamo un pezzo e arrotoliamolo su un piano di legno. Lo tagliamo della stessa lunghezza di un dito e con un coltello segnamo le nocche (3-4 righine). A questo punto applichiamo la mandorla ad una estremità ed il gioco è fatto.

Cuociamo le dita in una teglia ricoperta di carta forno e inforniamo a 180° per 10 minuti.
Le dita non devono colorare tanto, quindi se vedete che prendono colore abbassate la temperatura del forno.
Una volta fredde le mandorle si staccheranno dalle dita. Usate un po' di marmellata per riattaccarle nella loro sede.
Se poi queste dita non vi fanno abbastanza ribrezzo, potete divertirvi con uno stecchino e della marmellata di more o frutti di bosco a "colorare" le righine delle nocche e il contorno delle unghie. Il risultato sarà ancora più macabro...

Se poi avete tempo e volete fare anche dei biscotti da paura... guardate qui!!!
BUON HALLOWEEN A TUTTI!

giovedì 21 ottobre 2010

LA CARBONARA


La carbonara è un piatto entrato a far parte della cucina romano-laziale dal secondo dopoguerra.
Si dice che alcuni americani domandarono ospitalità ad un italiano, chiedendo di preparare della pasta con ciò che avevano con loro, cioè bacon e uova in polvere. Andati via gli americani, il bacon si trasformò nella nostra pancetta affumicata...
Oggi  la carbonara si prepara con il guanciale (o in mancanza con la pancetta tesa molto magra).
Indipendentemente dalle origini di questo ormai famosissimo piatto, vediamo come si prepara:

INGREDIENTI per 4 persone:
500 gr di spaghetti
350 gr di guanciale
120 gr di pecorino grattugiato
4 uova
olio, sale, pepe

PREPARAZIONE:
Far bollire l'acqua per la cottura degli spaghetti. Nel frattempo in una padella mettete poco olio e, quando è caldo, aggiungere il guanciale tagliato a listarelle. Lasciatele cuocere finché il grasso diventa trasparente,senza farlo indurire. A parte sbattete le uova con il pecorino, senza formare grumi, e regolate di sale e pepe.
Aggiungete il composto di uova e pecorino nella padella con il guanciale (ma solo dopo che si è intiepidita un po', altrimenti le uova si cuociono), e appena gli spaghetti sono al dente, metteteli nella padella e mantecate, aggiungendo se serve un po' d'acqua di cottura per mantenerli morbidi.
Il passaggio più critico è proprio questo: infatti potete mettere la padella a mantecare sul fuoco, ma stando attenti a non far cuocere l'uovo, che dovrà formare una cremina, legando il tutto.
A piacere potete spolverare di nuovo con pecorino e pepe appena macinato.

martedì 31 agosto 2010

REGINETTE CON TONNO FRESCO, POMODORO E OLIVE AL PROFUMO DI LIMONE


Poco tempo fa avevo pubblicato la ricetta per le reginette viola; ecco oggi gli ingredienti e la ricetta per cucinarle...

INGREDIENTI per 4 persone:
400 gr di reginette viola (qui la ricetta per colorarle) o altro tipo di pasta
350 gr di tonno fresco
1 pomodoro maturo
1 limone biologico
10-15 olive taggiasche
prezzemolo

PREPARAZIONE:
Preparate le reginette come descritto qui.
Tuffate il pomodoro in acqua bollente per pochi secondi; togliete la pelle, i semi e tagliatelo a striscioline (filangé).
Tagliate il tonno a dadini e saltatelo in padella con poco olio per pochi minuti. Aggiungete il prezzemolo tritato.
Cuocete le reginette in abbondante acqua salata e a cottura quasi ultimata saltatele in padella con il tonno, aggiungendo il pomodoro, le olive denocciolate e la buccia del limone grattugiata.
Guarnite il piatto con un ciuffo di prezzemolo e servite subito.

martedì 6 aprile 2010

LA PASSATA DI POMODORO DEL DR. PAGANI


In questo ultimo anno ho avuto modo di conoscere diversi medici del reparto Pediatria  dell'Ospedale S. Andrea di Roma. Nulla di grave per fortuna, ma una delle mie bimbe ha avuto a che fare con qualche intolleranza alimentare che, grazie al loro prezioso aiuto, si è lasciata alle spalle. I medici erano diversi ad ogni controllo, e tutti, dal primo all'ultimo, sono estremamente preparati e professionali, oltre che gentili e sempre con il sorriso sulle labbra. Non conosco quasi nessuno dei loro nomi, ma uno mi è rimasto in mente all'ultimo controllo... quello del Dr. Pagani. Ho scoperto che questo bravissimo medico è anche un ottimo cuoco, con conoscenze tecniche avanzate in materia di cucina. Proprio parlando di come si poteva cucinare al meglio il pomodoro, senza far perdere le sue proprietà con cotture "stressanti", mi ha suggerito di preparare una passata di pomodoro partendo da pomodori asciugati in forno. Io ho provato a farla e, dopo aver apprezzato questa "spremuta di pomodoro" la progongo anche a voi!

INGREDIENTI:
pomodori da sugo

PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 100-110  gradi, statico, e tagliate a metà tutti i pomodori. Metteteli in una teglia con la parte del taglio rivolta in alto. Inserite nel forno anche un mestolo di legno, che servirà ad assorbire l'umidità che rilasceranno.
Lasciateli così per circa 4 ore; dovranno asciugarsi ma non dovranno prendere colore (in questo caso abbassate la temperatura aumentando il tempo).
Per far uscire il vapore in eccesso potete aprire ogni tanto uno spiraglio per pochi secondi, giusto il tempo di far uscire la nuvoletta di vapore.
Trascorso il tempo necessario prendete i pomodori e passateli nel passaverdure, oppure come ho fatto io nel colino cinese. Otterrete così una passata ricca, con un sapore ed un profumo intensi, pronta per essere servita su un bel piatto di pasta.
Grazie al Dr. Pagani per avermi suggerito questa ricetta, e grazie ancora a tutti i medici del reparto pediatria del S. Andrea di Roma, perché grazie a loro oggi la piccola Gaia può mangiare di nuovo i pomodori!!!

PATATE E SALSICCE AL FORNO


Piatto veloce oggi. Dovremo solo sbucciare qualche patata ed accendere il forno...  tanto con queste temperature...

INGREDIENTI per 4 persone:
8 salsicce di maiale
8 patate medie
olio extravergine, sale, pepe, rosmarino

PREPARAZIONE:
Accendete il forno al massimo, ventilato.
Nel frattempo lavate le patate, sbucciatele e tagliatele a pezzi per la lunghezza. Con una forchetta bucate le salsicce e mettetele insieme alle patate in una teglia. Aggiungete olio, poco sale, pepe e rosmarino a piacere.
Appen il forno è caldo infornate e cuocete per circa 25 minuti (dipenderà dallo spessore delle patate).
A cottura quasi ultimata, accendete il grill e posizionate la teglia nella parte alta per pochi minuti, giusto per colorare le patate.
Buon appetito!!!

venerdì 26 marzo 2010

IL PANINO DEL(LA) MOTOCICLISTA


Questo panino è dedicato a tutti quelli che prendono la moto non per andare al lavoro, non per spostarsi da un posto all'altro, ma per il puro piacere di percorrere kilometri spensierati disegnando strade con le due ruote... fermandosi nel silenzio di un bosco a mangiare un panino portato da casa...
Questo panino è uno dei miei preferiti durante le scampagnate, non manca mai. Qui sotto la ricettina, e se volete sapere qualcosa in più di me... andate oltre.

INGREDIENTI per 2 panini:
2 rosette
2 salsicce
300 gr di cicoria
vino bianco
aglio, olio extravergine, peperoncino, sale

PREPARAZIONE:
Pulite la cicoria e cuocetela direttamente in padella con l'olio, l'aglio ed il peperoncino. A parte tagliate in due ogni salsiccia per lungo e cuocetele in poco olio, sfumate con il vino e al termine della cottura toglietele dalla padella.
Aprite in due le rosette, e se non sono vuote, svuotatele. Inzuppate ogni metà inferiore nell'olio delle salsicce.
Si, lo so, sembra una cosa schifosa, ma lo so io quanto è bbono! :-) Fidatevi!
Ora costruite bene gli strati: parte inferiore della rosetta unta bisunta,  cicoria ripassata in padella, salsiccia aperta a metà e, prima di chiudere avrete pulito la padella della cicoria con la parte superiore delle rosette.
Ecco, chiudete i panini in un tovagliolo e poi nella stagnola. Infilate nello zaino insieme ad una bottiglia di acqua e... buona strada!

Ed ora, per chi vuole, qualcosa di me.
Sono una persona dinamica ed ho molti interessi ed hobby, anche se al momento sono più impegnata a costruire una piccola famiglia ancora giovane ma...

Prima che arrivassero le due birbe, io e mio marito eravamo appassionati Motociclisti, e chi ha la moto nel cuore rimane Motociclista anche quando si prende la decisione di lasciare la propria compagna un momento da parte.
Questo "momento" per me è durato 4 anni, fra le due gravidanze e il lungo allattamento di ogni bambina, e questa settimana finalmente, ho fatto risistemare la mia vecchia e fidata Honda Transalp 600.
Per me è quasi come una figlia... abbiamo imparato a camminare insieme fidandoci una dell'altra, le ho dato da mangiare quando ne aveva bisogno (leggi benzina), le ho cambiato il pannolino quando era sporco (leggi olio e filtro motore) sporcandomi le mani, le comprato le scarpette nuove quando le vecchie erano consumate (leggi gomme). Siamo cadute insieme, ed insieme ci siamo rialzate, controllando i graffi e qualche livido (e per fortuna niente di grave). Le ho insegnato a cantare (ho montato un bel paio di trombe al posto del cicalino, per questo sono conosciuta negli ambienti Motociclistici come "Trombetta"). Abbiamo fatto il bagno insieme (perché anche d'estate un acquazzone ti coglie all'improvviso). Ci siamo fermate a scorgere i tramonti sui tanti passi degli Appennini e delle Alpi (quelli sul Sella ed il Rolle non li dimenticherò mai; ancora oggi, al solo ricordo mi vengono i brividi). Insieme abbiamo conosciuto persone fantastiche, percorrendo decine di migliaia di kilometri in Italia e all'estero; ho corso con lei per scappare da qualche maleducato incontrato sulla strada... o per rincorrerlo...
Abbiamo accompagnato Gino Strada fino dentro al Vaticano, nella manifestazione "Per Uno Straccio Di Pace", con un fazzoletto bianco legato allo specchietto.
Tante, ma tante mangiate insieme agli Amici Motociclisti, accompagnate sempre da tante, ma tante risate fragorose!
Fra i tanti raduni ricordo una Pasquetta dove portai la macedonia di frutta, dentro una pentola a pressione chiusa nel bauletto posteriore... quanto abbiamo riso insieme a tutti gli altri!
In sella a lei sono andata al mio matrimonio, a fianco a mio marito in sella alla sua.
 Abbiamo creato il panico dentro  Roma, quel giorno, perché la coda di Amici in moto (venuti da tutta Italia, isole comprese)  era interminabile... ringraziamo ancora i Falchi in borghese, anche loro rigorosamente in moto, che ci hanno fatto strada bloccando il traffico facendoci passare con il rosso e nei sensi unici, per arrivare prima alle Terme di Caracalla, dove ci siamo sposati. Gestire quasi duecento motociclisti che rombano e suonano il clacson attraversando tutta Roma non deve essere stato facile per loro.
Al nostro matrimonio c'erano più Motociclisti che parenti... e questo ve la dice lunga su che tipo di persone siano i Motociclisti... gente strana... ma vera.
Vorrei scrivere tanto, tanto, ma tanto sulle emozioni vissute in sella alla mia Transalp, ma... mi ha aspettato per 4 lunghi anni in silenzio, ed ora è lì fuori che mi chiama con il suono dei suoi due cilindri, per andare a fare un giro appena si presenta l'occasione, pronta per farmi vivere di nuovo tanti bei momenti di vita, con acqua, sole, vento o neve.

Una sola raccomandazione: non confondetevi mai tra un Motociclista ed un possessore di moto, soprattutto in estate è facile sbagliarsi. Ho trovato qui la  lettera di un padre di un motociclista, che non è più tra noi e... non trovo parole migliori per descrivere Noi Motociclisti. Leggete anche voi, vi prego, ne vale la pena, ed alzate un poco il volume...
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